Cinquanta dei circa novanta deputati della minoranza PD ieri, “folgorati sulla via di Damasco”, hanno votato la prima fiducia all'” Italicum”,
scoprendo, con qualche ritardo per la verità , che, quando si fa parte di un partito democratico, la minoranza, consumati i passaggi della dialettica interna ai partiti democratici,deve alla fine piegarsi alle scelte,anche non condivise, della maggioranza.
Avrebbero potuto assumere la decisione di votare la fiducia prima e risparmiare a chi osserva i comportamenti dei politici una inutile sceneggiata .
Con il “giochetto” degli emendamenti
Indispensabili, a loro dire, per modificare l”Italicum”, erano riusciti ad accreditare l’idea che,essendo in discussione le “regole del gioco”(Riforma Elettorale, fine del Bicameralismo, abolizione del Senato), i parlamentari della Repubblica avevano il dovere di decidere non secondo logiche di partito, ma mettendo al centro gli interessi superiori da tutelare (DEMOCRAZIA,PARTECIPAZIONE ecc.).
Ma era solo un giochetto : alla fine la verità sta venendo a galla.
É prevalso il senso di attaccamento alla poltrona: nulla di più , ma nulla di meno.
Da questa vicenda esce fuori
-la determinazione e la caparbietà di Renzi, più o meno condivisibile, ma certamente chiara, perché almeno Renzi dimostra di avere idee chiare ed un progetto da sviluppare… E comunque ci sta “mettendo la faccia”;
-la serietà dei 38 deputati della minoranza PD,che,anche loro “mettendoci la faccia”, e con posizioni più o meno condivisibili, ieri sono usciti dall’Aula.