Non tutti sanno che l’Abete Nebrodensis è una pianta ad alto fusto dalla straordinaria bellezza, endemica delle Madonie quei monti un tempo denominati Nebrodi, lembo più occidentale dell’Appennino Siculo che ne custodisce l’unica trentina di esemplari esistenti al mondo.

Pochi avranno avuto la fortuna di apprezzare il certosino lavoro che gli operai della Guardia Forestale svolgono a Polizzi Generosa, in seno al Vivaio di Piano Noce, dove solo 4 unità riescono a far funzionare un’area vastissima con 600 mila piantine a dimora, garantendo anche la riproduzione del prestigioso Abete.

I più curiosi non si saranno lasciati scoraggiare dalla passeggiata alle pendici di Monte Ferro che, a 1400 metri di altezza sul livello del mare, offre uno spettacolo unico sulla costa tirrenica e la possibilità di “incontrare” l’ultracentenaria popolazione di Agrifogli Giganti, piante alte 15 metri, unici esemplari di tali dimensioni sul pianeta Terra.

Chi vive d’arte sulle Madonie può nutrirsi delle bellezze architettoniche ed artistiche del passato (dagli stucchi serpottiani della cappella di Sant’Anna nel palazzo dei Ventimiglia di Castelbuono, agli affreschi del Fumagalli e del Martorana di Palazzo Bongiorno di Gangi, ai pregevoli ambienti di Palazzo Pottino di Petralia Soprana, ma anche alla Phiale Aurea di Caltavuturo e alle tombe ipogeiche tardo antiche di Castellana Sicula) e, al contempo, godere delle numerose espressioni artistiche del nostro tempo.

Tutto questo messo assieme è “Bellezza”, ambiente ed attività umane. La bellezza non è mai soltanto ambiente ed arte, ma è un melange di perfetta armonia tra ambiente, cose e persone. Ed è sulla bellezza che deve ruotare l’economia delle comunità madonite.

Le Madonie da sempre sono una comunità a se stante, nel più ampio senso dell’espressione. Rispetto alla Sicilia potremmo definirle una comunità dentro la comunità, una qualità e non un difetto visto che la popolazione locale ha saputo trasformare l’isolamento geografico in humus, terreno fertile, per sviluppare eccellenze in ogni campo dell’attività umana: dall’arte alla scienza, dalle lettere alla medicina, passando per lo sport, la botanica e l’astronomia.

In un excursus sulla bellezza madonita non può essere escluso il patrimonio umano, ivi comprese le eccellenze imprenditoriali, uomini e donne capaci di esportare il “brand” Madonie a livello planetario. Non è necessario andare molto indietro nel tempo, solo per fare alcuni esempi basti pensare ai geracesi Antonio Mangia ed Antonio Spallina, rispettivamente patron di Aeroviaggi e di Acqua Geraci; dei fratelli Fiasconaro di Castelbuono il cui marchio è diventato sinonimo di pasticceria d’eccellenza o di altri “eroi” che ancora resistono in questo “paesaggio”.

Di bellezza si può parlare guardando al Parco delle Madonie, come si accennava inizialmente, alle Cave di Sale dell’Italkali di Petralia senza tralasciare il Parco Astronomico delle Madonie, anche quest’ultimo contribuisce ad arricchire la bellezza delle Madonie poichè, sorto ad Isnello sul Monte Mufara, consente di scrutare l’Universo da una prospettiva nuova, tanto che le peculiarità geografiche e tecnologiche hanno già raccolto il plauso della comunità scientifica internazionale.

Per tutta questa bellezza non è un caso che le Madonie vengono considerate un’area prototipale, un modello da sviluppare, ma certamente da imitare.

La bellezza sulle Madonie è di casa, endemica alla stessa stregua dell’Abies Nebrodensis, sotto ogni punto di vista: storico, artistico, culturale, paesaggistico, naturalistico ed antropologico.

Conoscerla ed apprezzarla è il primo passo da compiere per preservarla alle generazioni future, ma anche per creare una economia che ruota sulla Bellezza.

Di questo e molto altro si parlerà nel corso del convegno che avrà luogo sabato 13 febbraio, nell’aula consiliare di Castellana Sicula, a partire dalle 16.
All’evento patrocinato dal Comune di Castellana Sicula in collaborazione con il Parco delle Madonie  e l’associazione “Bellezza in Costituzione.

Interverranno: Rosario Schicchi, docente di botanica all’Università di Palermo; Vincenzo Gennaro, scultore già docente di restauro all’Università di Palermo; Serena Pellegrino (foto), deputato eletto in Friuli-Venezia Giulia,  vice Presidente della Commissione Regionale Ambiente.
L’incontro sarà moderato da Salvo Toscano, Direttore Responsabile di I Love Sicilia.
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