I locali del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite di New York hanno ospitato più di duemila ragazzi provenienti da tutto il mondo per il progetto CWMUN (Change the World Model United Nations). Tra questi otto studenti del Liceo Classico Mandralisca di Cefalù: Francesco Piscitello, Alice Grisanti, Marta Montagna (I C); Elena Lisuzzo e Teresa Salerno (III C); Marika Iachetta (II A); Augusto Perilli (II C); Fabiola Salerno (III A).
Il progetto, che consiste in una fedele simulazione dei lavori svolti dalle varie commissioni dell’ONU, ha avuto inizio la mattina del 18 marzo e ha avuto termine nel pomeriggio del 20 marzo.
All’inizio e alla fine dei lavori si sono svolte anche due conferenze all’interno della sala dell’Assemblea Generale.
Nella prima, aperta dal fondatore del CWMUN Claudio Corbino, sono intervenute varie personalità di spicco, come l’ex Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta e Sebastiano Cardi, ambasciatore della Missione Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite.
Alla seconda hanno partecipato anche due campioni del calcio italiano: Andrea Pirlo e Marco Tardelli, esempi di grande correttezza sportiva.
I ragazzi avevano il compito di rappresentare un Paese loro precedentemente assegnato, diverso da quello di provenienza, del quale avevano approfondito la cultura e la situazione politica ed economica, imparando così a confrontarsi con modi di pensare differenti da quelli abituali.
I partecipanti sono stati assegnati a diverse commissioni, ognuna delle quali si è occupata di una particolare problematica; ad esempio, all’interno della commissione del Consiglio di Sicurezza si è discusso dell’attuale crisi politica del Mar Cinese Meridionale.
Altri argomenti di dibattito all’interno di differenti commissioni sono stati il traffico di droghe e narcotici, il diritto alla privacy nell’era digitale e l’impatto dei social media sulla democrazia.
Proprio quest’ultimo è stato il tema principale dell’edizione del CWMUN 2016, ampiamente discusso anche nel corso delle due conferenze di apertura e chiusura insieme a un altro dei principali problemi di oggi, l’inquinamento.
I partecipanti si sono potuti confrontare con ragazzi provenienti da ogni area geografica, venendo a contatto con nuove culture e altri modi di guardare al mondo, ma hanno anche potuto dare un grande impulso all’apprendimento dell’inglese, unica lingua usata durante la simulazione.
Si è avuta la possibilità di comprendere meglio la realtà in cui viviamo, sia per mezzo degli interventi nelle due conferenze sia per mezzo delle ricerche effettuate per poter ottenere informazioni sul Paese che si rappresentava, sugli altri paesi con cui ci si confrontava e sulla problematica da affrontare.

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La simulazione ha inoltre consentito ai partecipanti di immergersi nel complesso funzionamento delle Nazioni Unite; grazie a questa esperienza sono stati offerti forti stimoli ai ragazzi, con l’obiettivo di sensibilizzarli alle complesse problematiche della società moderna.
Soltanto facendo in modo che i giovani non siano miopi riguardo a ciò che li circonda, si potrà coltivare la speranza di un cambiamento nel mondo di domani, comprendendo ciò che lo affligge oggi.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott. Francesco Di Majo