Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di Silvia Scerrino, Movimento ANDIAMO OLTRE:   

Al comizio del Sindaco Antonio Tumminello di piazza Minà Palumbo, svoltosi sabato 21 maggio a Castelbuono dalle 18.30, c’era pochissima gente.
Avreste il coraggio di esultare?
Andiamo oltre: prima di tutto è stato il comizio, elettorale per carità, di chi attualmente amministra Castelbuono. Di colui che attualmente – e non ha alcuna importanza che chi scrive spera che lo resti ancora per poco – ha il diritto di chiamarsi “Primo Cittadino”. Del politico che la maggioranza dei castelbuonesi hanno voluto come principale attore dei fatti che riguardano la vita urbana, sociale e culturale. E nessuno di coloro che hanno creduto in lui circa tre anni fa ha ritenuto di andarlo ad ascoltare? Neppure per “chiedergli il conto”?
Secondo poi, dobbiamo chiederci come crede un avversario politico serio di proporsi come alternativa se non conosce le proposte dell’attuale Sindaco: perché non crediamo nel confronto? Perché gli schieramenti si chiudono ciascuno nel proprio guscio e non chiedono ragione dei temi e dei problemi pubblicamente? Proprio sabato, sull’Unità, Claudio Fava scriveva, e non certo con gioia: “Ci sono solo due politici in Italia, con un passato di brillanti intrattenitori (l’uno di piazze, l’altro di croceristi) che pensano di dover esercitare il mestiere della politica in perfetta, onnipotente solitudine, senza mai incrociare le parole e la faccia con un avversario: sono Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Dei quali non si ricorda, negli ultimi dieci anni, un solo pubblico confronto (tv, teatro, strada) con qualcuno che non la pensi come loro. […]”
Poi dobbiamo chiederci dove erano i “sospesi”, quelli che non sanno ancora da che parte stare: neppure costoro erano in piazza per il comizio del Sindaco. A questi chiederei: come pensate di scegliere? Presto, per fortuna presto, sarete chiamati a decidere: quale sarà il vostro criterio per un voto consapevole?
Quando le occasioni politiche non sono partecipate dalla comunità è una sconfitta per tutti, per tutti gli schieramenti, per tutti gli attori, per chi dice di credere nella politica.
Forse ci hanno abituati a valutare la qualità della politica come uno spettacolo televisivo: con lo share. Se un programma televisivo piace, ha molti ascoltatori. Se un politico non ci piace, non lo ascoltiamo.
Sarebbe questa la democrazia?
Bisogna essere folli per ottundere i sensi proprio davanti al pericolo, al rischio che chi ci governa, a qualunque livello, lo faccia in nostra assenza.
Se qualcosa non ci interessa, qualunque cosa, persino il sindaco, presente passato e futuro, non abbiamo il diritto di giudicarla: possiamo solo subirla.
Partecipate, gente, partecipate.

Silvia Scerrino, Movimento ANDIAMO OLTRE