Non ha fatto sconti a nessuno, né ai politici né agli elettori, per Nello Musumeci ognuno ha le proprie responsabilità sui successi e sui disastri della vita pubblica. Il leader di Diventerabellissima è intervenuto ieri (20 luglio) nell’aula consiliare di Termini Imerese, dove si è svolta una riunione del Movimento politico aperta al pubblico.

La cittadina del palermitano, già falciata da una pesante crisi economica con la chiusura dello stabilimento Fiat, è stata travolta da un crollo della politica, dovuta alle recenti dimissioni del sindaco Totò Burrafato, dopo il provvedimento di custodia cautelare emesso a suo carico, per presunto peculato.

È proprio il caso di dire “piove sul bagnato”.

Ma adesso le forze locali debbono raccogliere i cocci ed organizzarsi per la prossima tornata elettorale, presumibilmente a maggio 2017.

Non a caso la prima riunione aperta di Diventerabellissima nella provincia di Palermo si è tenuta a Termini Imerese. Da qui il gruppo Musumeci vuole ripartire per riconquistare la fiducia di quel 50% di elettori siciliani che non si recano più alle urne, ma anche per sensibilizzare l’altra metà dell’elettorato a riflettere bene sulle persone da votare, per evitare di commettere gli errori del passato.

Si, perchè il potere di decidere è del popolo e non dei politici, è questa la prima regola della democrazia che troppo spesso viene dimenticata.

«Quando dicono “non vado a votare, sono tutti uguali”, mi chiedo hanno dimenticato che noi arriviamo dopo? Che noi siamo il risultato e non la causa? Una società civile onesta esprime un ceto politico onesto. – Sostiene con forza Nello Musumeci. – È la prima regola della democrazia. I cittadini vanno a votare ed esprimono il ceto politico. Si può sbagliare, ma quante volte? La verità è che una parte della società civile stava bene con una parte della politica malata. E quando le vacche da grasse sono dimentare magre, allora siamo diventati tutti cornuti!». Da qui la necessità per gli elettori di valutare bene prima di votare, la necessità di «scegliere persone pulite e di buona volontà».

Senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria che coinvolge Burrafato, Musumeci ha posto l’accento sul ruolo della politica e sulla necessità di una morale nel suo esercizio. Ricordando l’avvocato termitano Seminara ha sottolineato «l’impegno politico è un impegno etico. E l’impegno etico non è disciplinato né dal Codice Civile né dal Codice Penale, ma è il rapporto di lealtà che devi avere sia con chi ti ha votato che con chi non ti ha votato». Per questa ragione, sostiene Musumeci, a Termini Imerese le denunce per presunto peculato dovevano arrivare dalla politica prima ancora che dalla magistratura. Questa mancanza di decisione, di timore nell’agire, di delegare tutto alla magistratura, l’ha definita «agonia della politica».

Come agire per il futuro? L’idea è quella di mettere assieme persone che non abbiano carichi pendenti con la giustizia, per realizzare un programma di sviluppo alternativo a quello delle amministrazioni del passato, tanto a Termini Imerese quanto in Sicilia, dove Musumeci si prefigge di candidarsi alla Presidenza della Regione, in antitesi alla sinistra di Crocetta.

L’incontro di Diventerabellissima, moderato da Fabio Lo Bono, al quale sono intervenuti anche gli avvocati termitani Ficarra e Sansone, l’ex consigliere comunale Giuseppe Di Blasi, è il primo della provincia di Palermo. Il coordinamento provinciale, guidato da Alessandro Aricò, ha predisposto un fitto calendario per le prossime settimane. L’obiettivo, come ha sottolineato lo stesso Musumeci, è quello di accrescere il sostegno al Movimento, che attualmente conta sull’isola 3 mila iscritti e 168 consiglieri comunali.

Adalgisa Sclafani