“Fra tutti i problemi scottanti, uno di quelli che per noi hanno maggior significato e di cui crediamo sia necessario dare una definizione che non lasci dubbi in nessuno, è quello della coesistenza pacifica fra stati con diversi regimi economico-sociali. La coesistenza pacifica non deve essere limitata soltanto ai potenti, se si vuole garantire la pace del mondo. La coesistenza pacifica deve essere praticata fra tutti gli stati, indipendentemente dalla loro importanza, dalle relazioni storiche che li legavano in precedenza e dai problemi sorti fra alcuni di essi in un momento dato.
(dall’intervento di Ernesto Che Guevara nella IX sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU l’11 dicembre 1964)

“Chi come voi è fuggito dalla propria terra a causa dell’oppressione, della guerra, di una natura sfigurata dall’inquinamento e dalla desertificazione, o dell’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, è un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita”.
(Papa Francesco, 19 aprile 2016)

Da Che Guevara a Padre Francesco il passo può sembrare brevissimo, non tanto e non solo perché entrambi nati nella e innamorati della stessa America Latina che al tempo del grande rivoluzionario compiva i primi passi verso l’indipendenza e la democrazia e oggi, al tempo del Papa argentino, deve ancora lottare con una immensa povertà e un drammatico bilico tra sottosviluppo e colonialismo di ritorno, ma anche perché entrambi appassionati del destino degli ultimi, delle speranze di chi lotta per una vita migliore, degli ideali di chi ama il prossimo più di se stesso.
Naturalmente non possiamo sapere se queste due figure essenziali per il XX e il XXI Secolo avrebbero mai condiviso il percorso dei loro cuori o avrebbero mai voluto confrontarsi: ci dobbiamo accontentare di ciò che ci consegna la Storia, e nel caso di questi due personaggi non è certo poco o di secondaria importanza.

E per chi non si accontenta, come noi che Andiamo Oltre, il percorso che va dall’Amore per la Libertà all’Amore, come da Che Guevara a Padre Francesco, è ancora e sempre un itinerario indispensabile per la formazione sentimentale e quindi politica di una comunità. Per questa ragione abbiamo desiderato, e realizzato, l’incontro tra un testimone della scienza radicalmente votata al bene dei popoli più disagiati della terra, il Dottore Pierpaolo Occorso, il testimone di una dedizione radicalmente disinteressata al prossimo diseredato, Padre Lorenzo Marzullo, e il testimone di un impegno “senza se e senza ma” per l’interculturalità, Vito Restivo.

Pierpaolo, Vito e Padre Lorenzo sono uomini che dalle Madonie, dove sono nati, hanno scelto di vivere in prima persona l’impegno per terre e per popoli molto lontani, hanno scelto di abbandonare “il comodo” per “il giusto”, hanno scelto di perseguire un’incrollabile fede per l’umanità. Appunto, hanno scelto.

Del coraggio della scelta, del senso delle relazioni tra culture, del bisogno di umanità, e di tanto altro, parleremo con Pierpaolo, Vito e Padre Lorenzo sabato 30 luglio, presso l’atrio della Badia di Castelbuono, a partire dalle 17.30, insieme a tutti voi, se sceglierete.

silvia scerrino

nella foto Pierpaolo Occorso