Care lettrici e cari lettori,
il nuovo sito è da oggi on line.
Potrete stringere i denti e continuare a cestinarmi, o spammare a vostra volta, magari intere rubriche di persone che vi stanno particolarmente antipatiche, potrete perfino leggere qualche post, così per curiosità, perché siete in automobile in attesa del compagno/a che fa la fila alla posta, o in tabaccheria, o perché voi stessi state da ore facendo la fila, seduti in macchina ugualmente.
Ci sono modi e occasioni per leggere un blog, dunque non starò a tediarvi,
vi invito a farlo, aggiungendo che da qui a maggio ci saranno altre novità.

pane raffermoLa prima, e ultima in ordine di tempo, riguarda l’uscita del mio nuovo romanzo “Pane raffermo”, in formato digitale. “Pane raffermo” narra un periodo tormentato della seconda guerra mondiale, periodo in cui tutto appare risolto ma non ancora finito, e il resto non da ancora segno di iniziare. A Palermo nel 1944 si delineano gli scenari di un’ambiguità politica che si protrarrà per anni (e probabilmente ancora attuale). La vicenda è nota con il triste nome de “La strage del pane” e riguarda il massacro ad opera dell’esercito regolare di stanza a Palermo di inermi contestatori alla crisi delle derrate alimentare.
Cliccando sulla copertina, a cura della disegnatrice Anna di Buono, potrete leggere in anteprima il primo capitolo del romanzo.

Seconda sorpresa, o attesa, fate voi.
Da qui a breve si terrà l’iniziativa “Incontra un libro”, promossa dalla “Edizioni il Pavone”, occasione in cui omaggerò i lettori di “Pane raffermo” con un ebook di racconti.
Buone letture.
“Si scrive per guarire se stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un lettore sconosciuto. Ritengo che nessuno senza memoria possa scrivere un libro, che l’uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La realtà e la finzione sono due facce intercambiabili della vita e della letteratura. Ogni sguardo dello scrittore diventa visione, e viceversa: ogni visione diventa uno sguardo. In sostanza è la vita che si trasforma in sogno e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria. La realtà è così sfuggente ed effimera… Non esiste l’attimo in sé, ma esiste l’attimo nel momento in cui è già passato. Piuttosto che vagheggiare un futuro vaporoso ed elusivo, preferisco curvarmi sui fantasmi di ieri senza che però mi impediscano di vivere l’oggi nella sua pienezza.” Gesualdo Bufalino.

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