“40 milioni di euro in meno nelle casse della Sicilia. Questa la cifra che le casse regionali perderanno a partire dal 31 marzo per via di una circolare del governo Renzi riguardante il gettito delle immatricolazioni, targhe e passaggi di proprietà e le altre tipologie di operazioni che riguardano auto, motocicli e mezzi pesanti”. A lanciare l’allarme è la deputata nissena del Movimento Cinque Stelle Azzurra Cancelleri che, rivolgendosi con una interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed al Ministero dei trasporti (avocato a se dal presidente Renzi dopo il caso Lupi), denuncia come con una circolare del 2 febbraio 2015, si impone alle agenzie del settore, l’uso esclusivo del sistema informatico nazionale “Il portale dell’automobilista”, gestito da Poste italiane che consente unicamente il versamento dei diritti su conti correnti intestati al Ministero e non più su quelli della Regione. “L’intento legittimo del Ministero di prevedere un collegamento al sistema informatico nazionale (Ced) finalizzato ad uniformare le procedure – spiega la deputata Cinquestelle – si è trasformato nella totale affluenza nei conti ministeriali di tributi regionali, in contrasto con le prerogative statutarie. Dopo anni in cui tutte le entrate, sia quelle relative ad operazioni eseguite presso gli uffici della motorizzazione civile sia quelle eseguite da soggetti terzi, erano nel bilancio dell’isola, dal 2011 attraverso un aggiornamento della procedura informatica centralizzata, lo Stato si è gradualmente impossessato di ogni somma derivante da tali operazioni. Il tutto è avvenuto tramite semplici circolari e pareri che non hanno valenza giuridica e quindi in spregio delle prerogative statutarie dell’isola. Occorre evitare che la Sicilia venga ancora una volta espropriata di proprie risorse economiche necessarie per il buon funzionamento dei servizi pubblici”. Per tali ragioni la parlamentare siciliana, componente della Commissione Finanze, ha chiesto ai Ministeri in questione, “se intendano garantire il rispetto delle prerogative della Regione Siciliana e se intendano emanare una nuova circolare per superare tale illegittima disposizione”.