carabinieri-beniculturali4-2015bScavi clandestini, furti di beni culturali e contraffazione di opere d’arte: questi i fenomeni al centro dell’attività dei militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo e della dipendente Sezione di Siracusa, nel corso del 2014.

La ricerca archeologica clandestina rappresenta la più grave forma di aggressione al patrimonio culturale siciliano. Nel 2014, l’attività del Comando CC TPC ha portato all’individuazione di 29 scavi clandestini e al sequestro di quasi duemila reperti archeologici trafugati. Per quanto concerne i furti di beni culturali, si registra invece una costante diminuzione del numero dei reati. Infatti, i furti sono stati 25 a fronte dei 38 dell’anno precedente (già in forte calo rispetto al 2012). Gli obiettivi più colpiti sono stati i luoghi privati e quelli di culto (rispettivamente 48% e 28% dei furti consumati). Infine, l’analisi dei dati mostra la continua espansione del fenomeno della contraffazione di opere d’arte (31 opere false sequestrate rispetto alle 9 dell’anno precedente).

La strategia di intervento del Comando CC TPC si è articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione (rappresentata dalle molteplici attività ispettive) e l’azione di contrasto (attraverso le indagini di polizia giudiziaria).

Nel corso del 2014, l’attività di prevenzione si è sviluppata attraverso l’esecuzione di 676 controlli. Questa attività comprende i controlli della sicurezza degli obiettivi a rischio (musei, biblioteche, aree
archeologiche …) nonché delle aree tutelate da vincoli paesaggistici. Le attività ispettive hanno altresì riguardato gli esercizi commerciali di settore, con numerose verifiche amministrative presso mercatini, fiere ed antiquari. Questi ultimi controlli rivestono un ruolo fondamentale per contrastare la ricettazione di beni rubati. Infatti, i dati acquisiti nel corso dei controlli vengono poi incrociati con quelli presenti nella “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando CC TPC, che contiene informazioni sulle opere da ricercare e sugli eventi delittuosi collegati. Nel decorso anno, attraverso tale ausilio informatico, i militari del TPC hanno controllato 8.263 beni culturali.

Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto, svolta attraverso indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali operanti nel settore. Nel 2014, tale attività ha consentito di denunciare 95 persone per vari reati (principalmente ricettazione, contraffazione di opere d’arte e reati in danno del paesaggio). Inoltre, l’attività investigativa ha permesso di sequestrare beni culturali illecitamente sottratti per un ammontare stimato in oltre 750 mila euro. I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese, soprintendenze e restituiti così alla fruizione pubblica.

I risultati conseguiti sono dettagliatamente esposti nelle seguenti tabelle.

QUADRO DI SINTESI DELL’ATTIVITÀ PREVENTIVA
Di seguito si riportano, suddivisi per settore d’intervento, i controlli effettuati nel 2014 per il cui conseguimento il Nucleo TPC di Palermo ha operato in piena sinergia con le competenti Soprintendenze, i Reparti dell’Arma territoriale e i Nuclei Elicotteri CC di Palermo e Catania:

Verifiche alla sicurezza di musei, biblioteche e archivi
88
Controlli nelle aree archeologiche
220
Controlli alle aree tutelate da vincoli paesaggistici
137
Controlli presso esercizi antiquariali, mercati e fieri antiquariali
231
TOTALE
676

QUADRO DI SINTESI DELL’AZIONE DI CONTRASTO
L’azione di contrasto ha consentito di recuperare 2.365 beni di varia natura (per un valore di 757.000 euro), di sequestrare una struttura ricettiva illecitamente costruita in area vincolata (per un valore di 500.000 euro) e di denunciare 95 persone all’Autorità Giudiziaria per vari reati contro il patrimonio culturale. Il dato relativo ai reperti archeologici recuperati (83% del totale dei beni recuperati) conferma la rilevanza che in Sicilia riveste il fenomeno degli scavi clandestini:

Beni recuperati
2.365
Beni archeologici
1.963
Beni paleontologici
12
Beni antiquariali
390
Valore economico dei beni recuperati
€ 757.000,00

Falsi sequestrati
31
Valore economico falsi sequestrati
€ 107.000,00

Valore economico immobili sequestrati in attività di tutela
€ 500.000,00

Persone denunciate all’A.G.
95
Tipologia dei reati perseguiti

Ricettazione
35
Scavo clandestino
9
Contraffazione opere d’arte
23
Illecita esportazione
6
Danneggiamento
4
Reati in danno del paesaggio
12
Altri reati
64

OPERAZIONI DI RILIEVO
Tra le operazioni più significative, si evidenziano:
– il sequestro di 1.015 monete, in bronzo, rame e argento, di epoca romana, I – II sec. d.C., illegalmente detenute da un collezionista privato;
– il sequestro preventivo, a Siracusa, di una struttura turistica composta da 5 villette con piscina, realizzata in area sottoposta a vincolo paesaggistico, mediante il rilascio di concessioni edilizie illegittime ai proprietari del terreno;
– il recupero di un pregiato dipinto, risalente al 1895, dell’artista palermitano Michele Catti, sottoposto a tutela ed illecitamente venduto a un collezionista privato in violazione della normativa sui beni culturali;
– il recupero del fonte battesimale della chiesa di Santa Maria La Nova, a Palermo, rubato venticinque anni fa e ritrovato a Forte dei Marmi, a seguito di indagini congiunte del Reparto Operativo CC TPC di Roma e del Nucleo CC TPC di Palermo;
Infine, si segnala che, nel corso del 2014, il Nucleo CC TPC di Palermo ha restituito:
– al Museo “Baldassarre Romano” di Termini Imerese (PA): un violino “Matteo Goffriller” del 1690, rubato dal predetto museo nel 1973;
– al Conservatorio di Musica di Palermo: quattro violini (un “Nicolas Augustin Chappuy” del 1759, un “Casimiro Casiglia” del 1833, un “Israel Kaempffe und Söhne” del XIX secolo, un violino italiano di scuola marchigiana del 1800) illecitamente sottratti alla fine degli anni ’90,