Con l’arrivo dell’estate inizia anche il caldo amministrativo in alcuni paesi delle Madonie. Nel comprensorio sono 8 i comuni che andranno al voto: Aliminusa, Caltavuturo, Collesano, Lascari, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde e Scillato e da queste elezioni ogni singolo cittadino spera e vuole da colui che andrà ad amministrare il paese, un cambiamento certamente in positivo e certamente che sia diverso da come lo sia stato sin d’ora. Le elezioni comunali si differenziano dalle altre per il fatto che nei paesi quasi tutti ci conosciamo e quasi tutti cerchiamo di migliorare quella sorte del paese che tanto caro sta nei nostri cuori e nei nostri pensieri, perchè qualcuno stesso ha detto nella sua vita che vorrebbe andare vià dalla propria terra, ma poi in fin dei conti guardandosi attorno (specialmente per il lavoro), non riesce a fare il proprio passo. Queste elezioni nei piccoli paesi madoniti portano a volte delle situazioni che a dir poco lasciano stupefatti gli stessi cittadini che dovranno andare a decidere con il loro voto il futuro del piccolo centro. Parlo di Polizzi Generosa il paese dove vivo, dove l’amministrazione comunale viene da un periodo di commissariamento e, fine mese si trova a dover mettere un rappresentante in una poltrona che scotta, proprio perchè la situazione con i commissari era abbastanza rigida e non certa paragonabile con un qualsiasi sindaco di qualsiasi altro paese,dove vive e sente la vita dei cittadini e capisce dove e quando intervenire. Compito abbastanza difficile per colui che prende il posto, ma la cosa che maggiormente dà all’occhio è come si arriva a quella poltrona !. Vari “inciuci” e intrecci che non vedono da parte mia una normalità e concretezza delle cose, non ci sono ideali e non c’è la cosa principale che ognuno deve avere, cioè il bene del paese !.Mancano quei colori che purtroppo copiano e incollano le sembianze regionali e nazionali. Si passa dalla destra a sinistra senza capire di che partito eri il giorno prima o di quale lista appartieni, proprio perchè si cerca l’obiettivo personale o di mettersi in evidenza proprio perchè devi diventare il primo cittadino.  Si parla in tutti gli angoli del paese con incontri clandestini e si cerca di unirsi con Tizio per fregare Caio, per capire se la famiglia numerosa porterà  voti alla causa senza pensare che, chi non vuole votare qualcuno , lo farà votando il suo amico che porterà acqua a colui che non volevi votare. In un paese di 3000 abitanti circa ci sono 60 candidati circa e non possono esserci 4 liste, ne sarebbero bastate 2, una + l’alternativa, tutto qui. Invece si vuole centrare l’obiettivo andando per vie traverse, con inganni personali o false speranze che certamente non tarderanno ad arrivare, proprio perché non c’è niente per nessuno, ormai i posti disponibili per gli obiettivo lavorativi sono già tutti esauriti. Il fatto stesso di sentirsi dire “mi hanno obbligato a candidarmi”, da una sensazione losca e ingannevole per l’elettore e mette in cattiva luce l’eletto, proprio perché ha la sfacciataggine di  chiedere il voto anche se non sei in buoni rapporti o ti è antipatico, andandolo magari a trovare a casa  per chiedergli il voto o tramite una terza persona, questa è la politica (dice qualcuno). Non c’è più nessuna vergogna se lasci una lista e vai ad accasarti nell’altra, oppure riempire la lista di partito come “numero” per arrivare  a quello legale. Anche a me hanno proposto di candidarmi, ma sinceramente non mi rispecchio in questo, forse sarò sbagliato io, ma sicuramente tutto questo accade anche in altri comuni, perchè ormai l’orgasmo elettivo è ovunque e per arrivare ad essere protagonista ci sarà un motivo che sappiamo bene perchè il detto antico dice che “a sciarra iè pà cutra” (si litiga per la coperta) e per far questo non si guarda in faccia nessuno…… purtroppo. ! Il costruire per il bene dei cittadini è solo pre-elettivo, ma alla fine dei conti ognuno fà i propri e, a dir la verità i conti degli altri alla fine non interessa a nessuno !

Antonio David

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