Durissimo con Crocetta: “Non rappresenta più i siciliani. La politica deve vergognarsi, tutti noi dobbiamo farlo per non aver fatto abbastanza”

Oggi mi preme ricordare e onorare, nel suo anniversario della morte, un eroe caduto nel nome della libertà e della lotta alla mafia, che da secoli ha martoriato questa terra disgraziata e coraggiosa. Ventitre anni fa la mano codarda, guidata da menti sopraffine, uccideva il magistrato Paolo Borsellino e la sua scorta, a breve distanza da un’altra strage che aveva provato la Sicilia, con la morte di un altro eroe, Giovanni Falcone, e dei suoi uomini, già perché si trattava uomini ancor prima di forze di polizia addette alla scorta.
Altre vicende stanno rendendo ancor più triste questo anniversario, vicende amare e vergognose per le quali sono vicino al commissario Manfredi Borsellino e alla sorella Lucia. Ma oggi è il giorno del dolore, del rispetto di uomini che non hanno esitato a sacrificare la propria vita per il senso del dovere e dello Stato, che è insito solo in pochi. Oggi ricordiamo Paolo e Giovanni, due amici ancor più che due magistrati, cresciuti insieme con l’ideale di distruggere il più grande dei mali della nostra Sicilia. Certi personaggi li criticheremo da domani, oggi non meritano la nostra attenzione, oggi è il giorno del ricordo di servitori della Nazione veri e seri, altri non ci rappresentano già da tempo, prima per i fallimenti politici, ma ancor di più oggi perché hanno dimostrato di non poter rappresentare la nostra Regione. Certi accadimenti non solo allontanano dalla politica, ma dalle istituzioni in genere e fanno arrossire anche chi come me riveste certi ruoli. Da costoro prendo con forza le distanze e li invito ad avere un ultimo sussulto di dignità, liberando la nostra terra, senza altri lamenti o proteste, ma con la cultura della libertà. Oggi provo vergogna e a costoro ricordo che la Sicilia è dei siciliani onesti.
Ciao Paolo.
Il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Castelbuono
Fabio Capuana