Dopo ben 517 anni chiude il monastero delle Benedettine di Geraci Siculo, la Curia mette in vendita il Convento e predispone il trasferimento in altre sedi dei beni mobili in esso contenuti. Una chiusura quella del monastero avvenuta a causa del venir meno della quasi totalità delle suore (è rimasta una sola superstite trasferitasi altrove per esigenze di vita comunitaria), si chiude una pagina di storia difatti la prima comunità benedettina, a Geraci Siculo, fu costituita con Bolla Papale il 25 ottobre del 1498.
Il sindaco Bartolo Vienna, in una nota inviata a Curia di Cefalù, Prefettura, Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana e Soprintendenza BB.CC.AA, ha voluto manifestare la sua intenzione e quella della sua amministrazione di acquisire l’immobile di Santa Caterina e i beni in esso contenuti.
“Il monastero – ha detto il sindaco Bartolo Vienna – ha rappresentato da oltre 500 anni per la comunità geracese un punto di riferimento sia per l’alto senso umanitario esternato dalle suore nei confronti di chiunque si fosse presentato alle loro grate per ottenere conforto materiale e spirituale, sia per l’apprezzabile eredità immateriale trasmessa nel tempo in ambito spirituale, artigianale e culturale, di cui i geracesi tutti danno ripetuta testimonianza, la nostra idea è quella di restituire al Monastero quel ruolo centrale che ha svolto nella comunità geracese, per questo abbiamo avviato l’esame delle procedure per formulare una proposta di acquisizione dell’intero edificio che destineremo a fini di pubblica utilità e attraverso la realizzazione del “Museo delle Benedettine contiamo di evitare che si disperdano tutti i beni mobili, libri, oggetti di arte in esso contenuti”.
Anche il Consiglio Comunale nella seduta del 29 luglio nel prendere atto della nota inviata dal sindaco ha riconosciuto la necessità di individuare modalità per conservare il patrimonio di conoscenze e di saperi delle suore benedettine e mantenerne vivo il ricordo nella Comunità.