Da anni-afferma Angelo Figuccia (nella foto), consigliere comunale di Forza Italia-si parla di un progetto che avrebbe dovuto vedere luce a giugno del 2014, che prevedeva la costruzione a Bellolampo dell’impianto per lo smaltimento del percolato. Ma ad oggi-continua Figuccia-dell’impianto non si vede neanche l’ombra. Gli oltre 10 milioni di euro annui sono però stati spesi e continueranno ad esserlo, con un costo per la cittadinanza di centinaia di milioni di euro, a fronte dei 22 previsti da principio. Il progetto iniziale avrebbe consentito al Comune di smaltire il percolato in maniera diretta, attraverso sue partecipate, come l’Amap. Quest’ultima invece ad oggi ne smaltisce solo il 2%, la rimanente parte viene invece gestita per il 18% dalla Ciprogest di Termini Imerese e per ben l’80% dalla Iam di Gioia Tauro, nella ben lontana Calabria. Oltre al danno economico per i cittadini si aggiungono notevoli danni per l’ambiente e per la salute. Le condizioni climatiche, infatti, fra le alte temperature estive, che contribuiscono a mandare in putrefazione gli scarti dei rifiuti e le copiose piogge degli ultimi giorni, che fanno si che il percolato si infiltri nelle falde acquifere infatti creano enormi danni. E così-conclude Figuccia- mentre il governo nazionale vuole imporre i termovalorizzatori, quello regionale vi pone un veto assoluto, le varie lobby la fanno da padrone a danno esclusivo dei cittadini, che nel frattempo pagano le conseguenze di un teatrino che vede come attori principali Renzi e Crocetta, due facce della stessa medaglia.