Personale della Polizia di Stato, appartenente al Commissariato di P.S. “Cefalù” ha denunciato, a piede libero, una coppia di coniugi, per i reati di truffa, appropriazione indebita ed insolvenza fraudolenta.
Si tratta di una coppia molto giovane, lui Ivano Fazzino, di anni 27 anni, lei Luna Lucci, di 26, entrambi domiciliati a Gela, si muovono con un’auto priva di copertura assicurativa e un bambino di pochi mesi. Proprio questa circostanza li aiuta a non generare nei titolari degli esercizi ricettivi presso i quali alloggiano alcun sospetto fino al giorno in cui vanno via.
Hanno già truffato nei giorni scorsi i gestori della “Villa Carlo Resort” di Contrada Gurgo, nel marsalese, utilizzando per il pagamento del loro soggiorno una carta di credito la cui transazione è stata negata. Con la scusa di “allungare” la loro permanenza nella struttura ricettiva di qualche giorno si sono però allontanati portando con se le chiavi della camera in cui alloggiavano e il telecomando del cancello automatizzato d’ingresso al resort.
Il titolare ha sporto subito querela presso il Commissariato di P.S. di Marsala che, previe verifiche, ha appreso che la coppia si era spostata presso un B & B di Gratteri, la “Dimora dei Frati”, dove gli agenti del Commissariato di Cefalù, guidanti dal loro Dirigente Manfredi Borsellino, hanno rintracciato effettivamente i due giovani ancora intenti a godersi la vacanza.
Sorpresi dall’arrivo dei poliziotti hanno riferito che si muovevano in taxi e che non erano mai stati nel marsalese ma da tutt’altra parte, addirittura allo Sheraton di Catania. Peccato che dalla piattaforma multimediale alloggiati web e dalla registrazione presso il resort marsalese risultava tutt’altra cosa e nei pressi del B & B. era regolarmente parcheggiata la loro autovettura, perlatro priva di copertura assicurativa.
Malgrado la denuncia a piede libero per truffa, appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta la coppia di sposini, che visti i precedenti non sarebbero nuovi a queste “scorribande”, avrebbero stamane “pizzicato” anche quest’ultimo B. & B. dove alloggiavano. Difatti – come hanno riferito i gestori al Dirigente del Commissariato di Cefalù – avrebbero sì pagato il conto del loro pernottamento ma anche questa volta si sarebbero allontanati dalla struttura appropriandosi della chiave della camera, di quella dell’ingresso del portone principale e senza pagare gli extra pari a circa 50 euro.
Entrambi sarebbero stati già inseriti nella black list di booking.com, sito web del quale si avvarrebbero per effettuare le loro prenotazioni.