Saranno prorogati solo fino a lunedì gli operai forestali cosiddetti settantottisti, circa 2750 a Palermo e provincia, e se entro l’inizio della settimana non giungeranno notizie sui fondi, verranno definitivamente licenziati. A comunicarlo stamani ai sindacati, nel giorno della protesta degli operai forestali che si svolge in piazza Indipendenza a Palermo, è stato il dirigente dell’Azienda Foreste. “Forse non è chiaro, questi operai – spiega Adolfo Scotti segretario Fai Cisl Palermo Trapani – svolgono importanti interventi per la messa in sicurezza dei territorio boschivi necessari in questo periodo per evitare che il terreno possa franare, ci sembra davvero irresponsabile fermare questa attività, per non parlare della ennesima grave crisi occupazionale che colpirebbe il nostro territorio. La Regione garantisca la continuità recuperando le risorse necessarie in attesa della delibera del Cipe”. Nel territorio palermitano, in tutto, sono circa 8 mila i forestali a rischio licenziamento.
“Nello stato di calamità in cui ci troviamo – afferma Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – con la nostra città isolata dal resto dell’Isola, non ci sono più formule magiche o politiche dell’improvvisazione che possano risollevarci, ma solo la programmazione di seri interventi sul dissesto idrogeologico, del patrimonio boschivo, la manutenzione delle strade”. “Siamo molto preoccupati, la frana del territorio simbolicamente riporta alla frana dell’intera tenuta economica e sociale del palermitano, stiamo vivendo una allarmante emergenza finanziaria – continua De Luca – , con le amministrazioni locali senza fondi a danno delle politiche sociali, il vuoto amministrativo causato dai ritardi della riforma delle province a scapito degli interventi sui territori, far venire meno anche l’opera dei forestali che, ricordiamolo, svolgono la fondamentale prevenzione, è un fatto gravissimo. Bisogna allontanare il rischio di licenziamento e programmare una volta per tutte una serie di interventi sul rischio idrogeologico del nostro territorio. L’emergenza complessiva è ormai conclamata, non è con i continui rimpasti di governo che si possono tamponare le falle della mancanza di una politica attenta ai problemi delle città”. De Luca conclude “serve un confronto continuo non solo con le parti sociali ma anche fra i diversi livelli istituzionali, locale, regionale e nazionale, perché la grave emergenza che stiamo vivendo deve coinvolgere tutti sulle priorità e strategie a cominciare proprio dallo stato di dissesto del territorio continuamente soggetto alle frane che stanno causando danni a tutte le realtà economiche e ai cittadini”.