A Palermo presso la Facoltà Teologica di Sicilia, sita in corso Vittorio Emanuele accanto alla  maestosa  Cattedrale, ha avuto luogo la Presentazione del volume “BAROCCO IN PROCESSIONE – VARE O FERCOLI IN SICILIA” di Monsignor Giovanni Lanzafame. In apertura un Ensemble Barocco: Lia Battaglia, Gabriele Vassallo e Paolo Gurrera di cui il canto barocco farà da protagonista e cornice alle immagini dei fercoli che sono stati proiettati nell’Aula Magna della facoltà. Successivamente sono iniziati i vari interventi tenuti dal Prof. e Mons Rino La Delfa, Ordinario di Ecclesiologia e Mariologia, dalla Professoressa Maria Concetta di Natale, Ordinario di Museologia e storia del collezionismo e di storia delle arti applicate e dell’oreficeria, che hanno curato anche l’introduzione del libro,  invece ha moderato la dottoressa Maria Maddalena De Luca, Soprintendente Beni culturali di Palermo – sezione per i beni storici artistici.                                                                                                                              Emerge durante il dibattito come l’opera di Mons. Giovanni Lanzafame trascrive mirabilmente la gran parte degli esempi di fede e di pietà, disseminati con grande abbondanza in Sicilia, presentandoli ai lettori suscitando in loro il fervore e l’incanto dinanzi alle molte testimonianze d’arte e devozione del popolo cristiano. A conclusione l’autore ha illustrato questo suo 40° libro dedicato ai fercoli, vare, raggiere, urne, carri trionfali passando da paese in paese non dimenticando il magnifico fercolo di S. Mauro Castelverde dicendo di essere una vera opera d’arte. Invece  le conclusioni del libro sono state curate da Giuseppe Firenze, segretario della confraternita maschile della Madre SS. Del Lume di Porticello come ringraziamento dell’ autore per la stima e grande collaborazione e poi anche per aver curato la stesura e la  preparazione del libro prima della stampa. Il tema affrontato dal giovane confrate è “La processione come espressione di fede e devozione” e nel far mantenere e rispettare le tradizioni sane  che i nostri padri ci hanno lasciato e di cui abbiamo la responsabilità di consegnarlo ai nostri figli.