Riceviamo da Giovanni Brocato, Federconsumatori Cefalù (Piazza Bellipanni, 32 – III Piano) –

Il 76% della tredicesima servirà ancora per pagare tasse, scadenze di fine anno e debiti accumulati. La spesa per i regali di Natale segnerà il passo.
Come ogni anno, l’osservatorio di Federconsumatori Palermo ha effettuato il consueto monitoraggio sull’andamento dei consumi nel periodo delle feste natalizie. Ne emerge che la imminente tredicesima sarà ancora sacrificata per pagare Tasi, Imu seconda casa, le consuete scadenze fiscali, bollo auto, assicurazione e rate mutui.
Le proiezioni confermano che mediamente il 76% della tredicesima si volatilizzerà per i pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre. Soltanto il 24% resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati, che potrà essere utilizzata per cenone, regali, qualcosa da mettere da parte per future esigenze. Una inezia, che non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni delle famiglie sull’incertezza del futuro.
Per oltre il 24% – percentuale stabile rispetto al 2014 – degli intervistati, la tredicesima dovrà servire per pagare i debiti contratti durante il 2015 con banche, finanziarie, parenti, amici (insomma per sopravvivere), dato che stipendi, salari e pensioni non sono bastati per far quadrare i bilanci familiari. Il potere di acquisto delle famiglie, dal 2008 a oggi, si è ridotto di oltre il -14%.
La crisi del potere di acquisto delle famiglie inciderà anche quest’anno sulle spese relative ai regali di Natale. Già nel triennio 2012-2014, tali consumi hanno conosciuto una forte contrazione, il -31,6%. Un trend negativo che sembra quest’anno fermarsi. Ogni famiglia siciliana spenderà per i regali di Natale quanto il 2014, mediamente 119 euro. Nel complesso, i palermitani spenderanno per i regali di Natale 30,9 mln di euro, mentre nell’intera provincia si spenderanno 58,6 mln di euro.
Sarà ancora un Natale duro sul fronte dei consumi. Mentre resteranno stabili quelli su editoria, elettronica di consumo, profumeria e giocattoli; si registrerà un calo del -2,9% su mobili ed elettrodomestici e un più consistente -14,7% su viaggi e turismo. L’unica vera nota positiva è la ripresa dei consumi alimentari, + 3,6%.
“Le stime attuali prevedono una situazione pressoché immutata rispetto allo scorso anno”, sottolinea Lillo Vizzini, presidente prov.le: “non si è ancora attenuata l’onda lunga della recessione per parlare di una vera inversione di tendenza. Il calo del -23,1% nel comparto sanitario, registrato a partire dal 2008, testimonia che le famiglie sono state costrette negli ultimi anni a tagliare anche sulle spese mediche.