La chiusura del punto nascita dell’ospedale di Petralia Sottana è un’offesa e una sfida del governo di Roma alla comunità madonita. Lo scrive il sindaco di Caltavuturo Domenico Giannopolo.
Quand’anche fossero stati 10 o 15 i parti in un anno, le istituzioni – dice Giannopolo – hanno il dovere di fare in modo che quelle nascite avvengano in condizioni di sicurezza e nel luogo più vicino. Non potrà essere un calcolo matematico di ottusa ottimizzazione della spesa a guidare la scelta del governo. Questo calcolo può valere per le città o i luoghi dove esistono le diverse opzioni di sanità ospedaliera ma non per un’area disagiata quale quella interna delle Madonie dove il servizio ospedaliero dato è l’unica scelta possibile. La condizione pessima della nostra viabilità, che in alcuni casi diventa assenza di viabilità come nel caso della direttrice da Caltavuturo per Cefalù o per Termini Imerese, ha indotto – osserva il sindaco – diverse partorienti di Caltavuturo a scegliere l’ospedale di Petralia Sottana dove far nascere il proprio figlio. Adesso la chiusura del punto nascita renderà ancora più complicato per le nostre mamme usufruire dei servizi ospedalieri di ostericia e di ginecologia con riferimento al parto o alla stessa interruzione di gravidanza.