Sarebbe un ventitreenne il presunto aggressore accusato di violenza sessuale nei confronti dell’emigrato. A tradirlo il suo profilo Facebook. Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, guidata da Alfredo Morvillo: il gip ha convalidato il provvedimento ed ha emesso per il giovane la misura di custodia cautelare in carcere. La vicenda si sarebbe consumata tra le mura della sala d’attesa della Stazione Ferroviaria di Termini Imerese. Una lunga traversata in mare scampato da una morte quasi certa. L’asilo politico. Qualche mese di permanenza al “Cara” di Mineo in provincia di Catania e poi, un permesso speciale di un paio di giorni per andare a trovare un connazionale (arrivato con a lui in Sicilia sopra uno dei tanti barconi della speranza) che si trova adesso, ospite in un centro per gli emigrati nella città di Termini Imerese. Appena arrivato alla stazione il diciottenne del Gambia è stato aggredito e violentato da un termitano di 23 anni. Lo straniero non essendo riuscito nell’intento di rivedere il suo “amico di avventura” e sfiancato dal lungo viaggio, durante la notte del 14 gennaio avrebbe deciso di riposarsi e trascorrere qualche ora nella sala d’attesa della Stazione Ferroviaria. Qui sarebbe stato avvicinato da un giovane che con un pretesto gli si sarebbe seduto accanto. Non riuscendo a comunicare per la mancata conoscenza della lingua inglese, il termitano avrebbe chiesto di utilizzare un programma di traduzione estrapolato dal cellulare della vittima. L’uomo prende il cellulare e traduce di volere consumare un rapporto sessuale con lui. Al netto rifiuto della vittima, sarebbe scattata la brutale aggressione. Il termitaio si sarebbe scagliato contro di lui nell’intento di violentarlo. La vittima però avrebbe reagito e con tanta fatica sarebbe riuscita a scappare dalla sala d’attesa. Poi, di gran corsa avrebbe raggiunto la strada e, grazie ad un automobilista in transito avrebbero chiamato la polizia. A seguito della denuncia dello straniero, sono scattate le ricerche degli agenti del commissariato di Termini Imerese. Proprio attraverso il cellulare della vittima si è riusciti a risalire all’identità dell’italiano. Il presunto aggressore infatti, aveva chiesto di utilizzare il telefonino per entrare sul suo profilo in un social network. Sono scattate le ricerche e il presunto violentatore è stato trovato in pieno centro. Portato in commissariato è stato subito riconosciuto dalla sua vittima. La polizia scientifica ha trovato anche alcune tracce biologiche, nella sala d’attesa della stazione, che potrebbero confermare la tesi della violenza. A rafforzare il tutto anche gli indumenti (trovati a casa dai poliziotti) che lo stesso terminano indossava durante l’aggressione. Il provvedimento di fermo è stato convalidato dal Gip di Termini Imerese che ha disposto la custodia cautelare nel carcere dei “Cavallacci” in attesa del processo.

Francesca Giunta