“Con quale faccia i miei colleghi eurodeputati italiani tornano nei propri territori a parlare di difesa dell’agricoltura locale e tutela di olio, vino ed altre produzioni dop e igp quando in Europa votano a favore dell’ingresso di altre 35 mila tonnellate di olio tunisino?” L’europarlamentare M5S Ignazio Corrao denuncia quanto avvenuto in queste ore a Bruxelles dove nel corso della votazione in Commissione Commercio Internazionale del Parlamento europeo grazie anche al voto favorevole dei parlamentari italiani di Alessia Mosca (Pd),Goffredo Bettini (Pd) e dei gruppi Ppe, S&D e Alde, l’Europa ha approvato l’importazione senza dazi di una quota annua di 35.000 tonnellate di olio d’oliva dalla Tunisia. Questa ulteriore quota si aggiunge alle 56.700 tonnellate annue già previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia e sarà in vigore per due anni.
“Nella mia Sicilia, i parlamentari europei dei partiti centristi, tra i quali il PD organizzano convegni per sponsorizzare il proprio impegno alla difesa del made in, ebbene  – affonda Corrao – dovrebbero vergognarsi di prendere in giro gli agricoltori con questi finti proclami, dato che poi di fatto sono loro a tradire il mandato dei propri concittadini avallando simili scelte di un’Europa che a questo punto non fa gli interessi dei propri stati membri. La debolezza dell’Italia nella politica europea però non è frutto di un disegno che arriva dall’esterno.
A tradire il nostro Paese sono proprio i rappresentati italiani dei partiti della maggioranza. I deputati europei di PD forse non sono stati mai a sporcarsi le mani tra i campi siciliani, è facile prendere scelte simili in giacca e cravatta e dietro una scrivania. I deputati europei dei partiti centristi non conoscono o fingono di non conoscere la mazzata che hanno già avuto i nostri agricoltori nel settore agrumicolo per esempio, messi in ginocchio dal trattato UE Marocco. Non posso credere che non sono consapevoli del danno che stanno facendo. Noi di M5S siamo stati gli unici a votare compatti contro questo scempio.
I cittadini – conclude Corrao – hanno il diritto di sapere nel dettaglio cosa fanno i propri rappresentanti a Bruxelles, magari così potranno sollevare le giuste obiezioni nei convegni dove gli eurodeputati italiani sbandierano lotte a la tutela del made in Italy”.