Otto ore di sciopero in tutta la rete ferroviaria siciliana da parte del personale viaggiante di Trenitalia. Si terrà domani, Giovedì 3 marzo 2016, proclamato dai sindacati Filt Cgil – ORSA e Uil in seguito a tutte quelle disattenzioni e leggerezze da parte dell’azienda che, non rispettando il contratto di lavoro e glissando sulla carenza di organici, ha portato a condizioni invivibili in termini di sicurezza logistica e stress da lavoro.
«Una situazione che si è sempre più aggravata – spiega Stefano Salerno, vicesegretario di ORSA Ferrovie Sicilia – portandoci a dovere inevitabilmente proclamare questo sciopero. Ci scusiamo prima di tutto e sin da subito con i viaggiatori per i disagi che subiranno ma, credeteci, sembra una frase fatta, lo facciamo anche per voi. Da un bel po’ rappresentiamo all’azienda i disagi che viviamo e che sono sotto gli occhi di tutti. La vertenza è stata aperta dal personale mobile, entrato in  conflitto principalmente per la questione legata all’eccessivo carico nei turni di lavoro, appesantiti dalle continue richieste di produttività da parte dell’azienda, che però non trovano riscontro nella normativa. Non venendo rispettati tanti diritti, non ci sono più tutte quelle condizioni per potere produrre in maniera serena, senza contraccolpi».
Quello proclamato domani è il primo sciopero dei ferrovieri dalla recente firma del contratto ponte di servizio 2015/2016 con la Regione Sicilia, a causa dell’incremento dei ritardi e le tante soppressioni di treni che ciclicamente creano disagi ai viaggiatori. Senza dimenticare le criticità gestionali e occupazionali nella forza lavoro di ferrovieri e indotto. Tutte problematiche che hanno portato a richiedere con urgenza un tavolo di confronto presso la IV commissione dell’ARS.
«Con una serie di alchimie ci viene chiesto di ottimizzare i costi e il personale – prosegue Salerno – facendo fare a 40 macchinisti il lavoro che dovrebbero svolgere in 100. Tanto per fare solo un esempio. Tutto questo, generando un altro problema che è quello del ricambio generazionale, dal momento che non sono previste quelle assunzioni in grado di dare ossigeno al nostro comparto. Il bello, se così si può dire, è che la nostra sembra non essere più considerata attività usurante, così come non vengono considerate le conseguenze di tipo psicologico di una politica che è quella dello “spremiagrumi”. E’, però, tempo di fermarci e chiarire, a chi sa e a chi non lo sa, come stanno le cose».
Lo sciopero di domani avrà inizio alle 9.01, si concluderà alle 16.59 e punterà a far levare alta la voce del personale viaggiante attraverso la forza dei sindacati, ai quali è stato dato mandato di fare valere i loro diritti durante il tour di assemblee tenuto in tutta la Sicilia. Sindacati che si attendono di essere convocati dall’azienda per potere riprendere il tavolo di trattativa, interrotto prima del tempo per mancanza di accordo. Rispondendo, in tal modo, alle richieste di quei lavoratori che si sono sempre spesi, spesso in emergenza, ai quali da ben dieci anni si continuano a chiedere sacrifici.
«Li abbiamo sempre fatti e siamo disposti a farli – conclude il vicesegretario dell’ORSA Ferrovie Sicilia – ma per raggiungere obiettivi comuni. Non chiediamo soldi, ma diritti. Non siamo più disposti a mettere in gioco la nostra sicurezza, che è poi anche quella di tutti i viaggiatori che ogni giorno si affidano a noi per raggiungere posti di lavoro e abitazioni. Anche e soprattutto a loro dobbiamo qualcosa».