Ecco il testo del saluto del Sindaco Lapunzina:
Questa sera non desideriamo soltanto compiere un omaggio ad un uomo che con il suo pensiero e il suo agire ci ha reso orgogliosi di essere siciliani.

Non vogliamo limitarci a commemorare il politico Pio La Torre nel quarantennale della relazione antimafia che segnò una svolta nel modo di concepire la mafia e tracciò la strada maestra della confisca dei capitali frutto di attività illecite.

Non è neanche nostro intendimento voler celebrare un rito che si ripete di anno in anno in questa in cui si compì il barbaro assassinio di Pio La Torre e Rosario di Salvo, alla cui memoria mi inchino.

Al contrario, tutti insieme, desideriamo dare sostanza al messaggio trasmessoci, vogliamo ribadire il convincimento che loro non sono morti invano, auspichiamo che la politica tagli ogni legame con il malaffare, estirpi il cancro della corruzione, espella chi offende la parola ” politica ” associandola al perseguimento di interessi privati e non alla ricerca del benessere collettivo.

Ritengo che il testo teatrale, del nostro compianto concittadino onorario Vincenzo Consolo, che è stato magistralmente interpretato questa sera, sia stato un momento di profonda riflessione e commozione.

Per questo desidero ringraziare il giovane ed esperto regista Leonardo Mancini e i bravissimi attori.

Tuttavia, sono convinto che il tributo più autentico alla memoria di Pio la torre lo abbiano fatto i giovani studenti che questa mattina hanno preso parte alla cerimonia a Palermo, una rappresentanza dei quali è qui questa sera.

Nei loro occhi vivaci e intelligenti, nel loro disprezzo della mafia e del sopruso, nei loro propositi di persone per bene è racchiusa tutta l’esistenza di Pio La Torre e tutta la nostra speranza nel futuro.

Dobbiamo dare un senso a questa giornata facendo nostre e pronunciando a voce alta le parole di Paolo Borsellino: ” noi non siamo come loro, noi non siamo come loro…”.

Per questo non possiamo accettare le affermazioni di chi non sa distinguere politici come Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Angelo Vassallo dai delinquenti e dai profittatori.

Dobbiamo però riconoscere che la politica deve creare in se stessa gli anticorpi per fare in modo che il malaffare non continui ad allignare in essa e fare in modo che chi si rende colpevole di condotte indegne sia espulso ancor prima ancora di attendere l’esito delle sentenze.

Dopo di me prenderanno la parola gli illustri relatori e, al termine, sarà sottoscritto un protocollo di legalità tra il Comune di Cefalù e il Centro ” Pio La Torre”.

Si tratta di un accordo mediante il quale il Comune accetta determinate prassi utili al contrasto delle infiltrazioni mafiose e accetta di essere monitorato dal Centro Pio La Torre. A tal proposito, desidero ringraziare il Presidente Vito Lo Monaco per il lavoro svolto.

Gentile Presidente Bindi, al Termine di questa cerimonia la inviterò a scrivere un pensiero ed apporre la sua firma in calce al ” Libro Rosso di Cefalù”, un insieme di manoscritti che dal XV sec. raccoglie le memorie della città. Desideriamo consegnare il ricordo della giornata odierna ai posteri, per affermare che Cefalù ripudia la mafia, il malaffare, la corruzione, il sopruso.

Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alla nostra dignità di uomini liberi e donne libere, lo dobbiamo ai nostri figli.

Ma, ancor di più lo dobbiamo a Pio La Torre, il quale affermava :” Lo so…lo so che per voi la mafia vi sembra un onda inarrestabile…ma la mafia si può fermare…e insieme la fermeremo!!!

A noi il compito di dimostrare che Pio La Torre aveva ragione, che la mafia non è inarrestabile che noi tutti al grido della legalità possiamo formare un’onda inarrestabile in grado di sommergerla definitivamente.