Le Gigogin, uniche donne Bersagliere d’Italia della Fanfara Regionale Umbra “Renato Salucci”, saranno le ammirate protagoniste del Raduno delle Fanfare che si svolgerà a Caccamo sabato 28 maggio. Le sei ragazze Bersagliere vengono dal cuore della penisola e, in testa alla Fanfara della loro Regione, apriranno un suggestivo corteo bandistico, che attraverserà le vie cittadine.
L’evento caccamese che vedrà impegnata anche la straordinaria Fanfara di Casteldaccia, anticipa di un giorno il Raduno Nazionale dei Bersaglieri, in calendario a Palermo per domenica 29 maggio.
Organizzata e finanziata dall’Associazione Turismosicilia, la manifestazione ideata da Giovanni Indorante (trombettiere caccamese e componente della Fanfara di Casteldaccia), ha fatto convergere il contributo di altre associazioni e commercianti del posto, segno che le forze economiche e di volontariato del paese continuano a lavorare sinergicamente e ad investire per promuovere le bellezze artistiche ed architettoniche del proprio borgo.
Il Raduno ha inoltre ottenuto il gratuito patrocinio all’Assessorato Regionale all’identità siciliana e dal Comune di Palermo.
L’appuntamento è alle 9 del mattino quando le due bande di bersaglieri attraverseranno il corso principale (corso Umberto I°), partendo dai due punti opposti.
Dopo l’incontro e l’esibizione a piazza Torina i Bersaglieri renderanno omaggio all’urna funeraria del Patrono Beato Giovanni Liccio.
Infatti Caccamo l’ultima settimana di maggio è più bella che mai: addobbata a festa, la cittadina si prepara a celebrare il suo amato Beato Giovanni, il frate domenicano caccamese, vissuto oltre 500 anni fa e sepolto nella Chiesa Santa Maria degli Angeli (che lo stesso fece edificare).
Le due Fanfare proseguiranno in corteo fino ai piedi del castello, in piazza Caduti, dove, in presenza delle autorità civili, militari e religiose, alla cerimonia di alzabandiera seguirà l’Omaggio al Monumento ai Caduti nelle Guerre.
Ospite d’eccezione è la Fanfara Regionale Umbra “Renato Salucci” unica in tutta Italia per essere affiancata da donne, le Gigogin, la cui presenza ha riscosso enormi consensi in tutta la penisola.
Il termine Gigogin fa riferimento a donne patriote che hanno partecipato attivamente alle Cinque Giornate di Milano; per i Carbonari addirittura Gigogin era il nome con il quale usavano indicare l’Italia. C’è uno stretto legame, quindi, tra la Gigogin e l’Unità d’Italia, a tal punto che l’omonimo brano popolare venne anche preso in considerazione come possibile Inno Nazionale.
Oggi le Gigogin in organico alla Fanfara Umbra sono otto, non suonano alcuno strumento, ma sono componenti di rappresentanza.
Fondata dai componenti della Banda di Magione nel 1989, la Fanfara Regionale Umbra vide prima l’adesione in blocco di tutti gli ottoni della banda di Magione, cui seguì l’inserimento di componenti di altre bande provenienti da Ponte Felcino, Passignano, Costano e Panicale. Successivamente si sono aggiunti componenti di altre bande come Pozzuolo, Fabro e Marsciano.
Guidata dal Capo Fanfara Paolo Rapini, la Fanfara Umbra oggi fa parte dell’ Associazione Nazionale Bersaglieri, sodalizio al quale ha aderito anche la Fanfara di Casteldaccia, quest’ultima costituita nell’ottobre del 2008 e guidata dal Capo Fanfara Maurizio Buccheri e dal Vice Capo Fanfara Salvatore Tomasello. La Fanfara dei Bersaglieri di Casteldaccia è attualmente composta da 30 elementi, simpatizzanti delle tradizioni e Bersaglieri in congedo, accomunati dallo spirito del bersaglierismo e dall’amore per le musiche bersaglieresche.

Adalgisa Sclafani