Sul depuratore di S. Antonio, ritornato in questi giorni alla ribalta dell’opinione pubblica, credo sia corretto ricordare che il 26 aprile scorso vi è stata l’aggiudicazione provvisoria, con una base d’asta di 3,735 milioni di euro, per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di adeguamento e potenziamento dell’Impianto, nonché per la sua gestione d’avvio e l’assistenza tecnica annuale.
Se non vi saranno ritardi legati a ricorsi, presto l’impresa aggiudicataria, la Calgeco Srl di Motta San Giovanni (RC), darà avvio alla procedura che assicurerà la rifunzionalizzazione dell’impianto.
Per ciò che attiene le anomalie recentemente verificatesi, voglio ribadire che, dall’ultimo giorno dello scorso mese di maggio, l’impianto è rimasto privo di sorveglianza e manutenzione per alcuni giorni, sin quando, in data 04 giugno, si è dovuto procedere alla rottura dei lucchetti con cui era stato chiuso dagli operai della Ditta AMAP Spa.
Vi sono degli Organi preposti agli accertamenti di routine, e non avevamo, sino a quel momento, avuto notizia di particolari malfunzionamenti .
Voglio anche precisare che, nella giornata di ieri, il sottoscritto ha indirizzato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, attraverso il Commissariato di Pubblica sicurezza di Cefalù, un esposto denuncia, dove si fa ampia relazione, anche fotografica, delle condizioni in cui si trovava il depuratore di Cefalù all’atto dell’accesso effettuato il 04 giugno scorso, prima che iniziassero i lavori che il Municipio ha affidato, in via d’urgenza, ad una Impresa locale.
Ciò, al fine di chiarire che l’Amministrazione non ha alcun timore dell’intervento di organismi vari che, in queste ore, da parte di taluni, si invoca, avendo già, di propria sponte, proceduto ad informare la competente Autorità Giudiziaria, cui ha richiesto, anche l’accertamento delle responsabilità, affinché siano comminate le relative sanzioni.

Il sindaco

Rosario Lapunzina