L’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) ha annullato la gara indetta dal Dipartimento regionale della Protezione civile per l’importo complessivo di 6.5 milioni di euro per la sistemazione della sp 24 franata il 27 marzo 2015, in quanto la procedura scelta “appalto integrato” (vale a dire appalto inclusivo della progettazione esecutiva dell’opera a carico dell’appaltatore) non è più previsto dal nuovo Codice dei Contratti (D.lvo n. 50 del 2016) entrato in vigore in data 18 aprile 2016 a fronte del bando di gara pubblicato successivamente al 18 aprile. E’ prevalsa una interpretazione, sollecitata da qualche impresa, secondo la quale la gara in questione non rientrerebbe tra quelle previste dall’art. 216 che detta norme transitorie (vale a dire ciò che è possibile fare nella fase di passaggio da una vecchia legge a quella nuova). Il Dipartimento della Protezione civile aveva agito in forza di una interpretazione (a nostro avviso corretta) proprio dell’art. 216 del Codice che consente la deroga visto che il primo avviso di gara era stato emanato sulla Gazzetta Ufficiale Comunità Europea molto prima del 18 aprile 2016. Tra l’altro l’appalto integrato previsto dalla vecchia normativa (D.lvo n. 163 del 2006) sollecitato anche dal Comune avrebbe consentito più celerità nei tempi di appalto e avrebbe evitato perizie di varianti e contenziosi con le o la impresa aggiudicataria. Occorre adesso prendere atto di questa decisione dell’Anac  e procedere celermente alla stesura del progetto esecutivo da parte del Dipartimento Protezione Civile a seguito del quale dovrà esserci l’appalto. Questo comporterà una lieve dilatazione dei tempi. Le indagini geognostiche condotte dall’ANAS sulla zona dissestata hanno fatto emergere una profondità della stessa frana di 8 metri. Ciò potrebbe consentire più agevolmente la realizzazione di pali di ancoraggio a profondità 12-15 metri sui quali sistemare una piattaforma e sulla quale realizzare il sistema di terre armate e di gabbionatura per ricostruire il tratto di strada franato.