Il senatore termitano Antonio Battaglia, dopo la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il sindaco di Termini Imerese, al quale è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di firma per i reati contestati di peculato, truffa aggravata, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio, rompe il silenzio e con un comunicato pubblicato su Facebook chiede l’intervento del Prefetto di Palermo e la costituzione di un comitato per il riscatto morale e sociale della città.

Ecco, di seguito, le parole di Antonio Battaglia: «Per troppo tempo ho scelto la strada del silenzio limitandomi a restare spettatore di una politica senza entusiasmo, senza slanci, senza proposte di vero cambiamento una politica che non costruisce ma che galleggia nei compromessi sul nulla! Ora lo scenario si aggrava! Non si esauriscono le notizie di attenzione giudiziaria sulla nostra politica cittadina, fino alla clamorosa notizia delle dimissioni del Sindaco a seguito di una misura cautelare spiccata dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese. Invero già dai giorni immediatamente successivi alle ultime elezioni abbiamo assistito ad uno stillicidio di notizie che circolano su inchieste giudiziarie che attingono il nostro Comune. Un consigliere di maggioranza che appena eletto è costretto immediatamente alle dimissioni per indagini che riguardano la grave accusa di voti di scambio; il Consiglio Comunale che elegge come guida un Presidente che, nella dinamica delle nuove norme elettorali, proprio al quel consigliere costretto alle dimissioni aveva abbinato la propria candidatura …(!)
numerosi provvedimenti di perquisizione e sequestro presso gli Uffici Comunali… Ed ancora.
Voci di indagini sempre più approfondite e diffuse che riguardano gli argomenti amministrativi più disparati : dall’assistenza agli anziani, al voto di scambio, fino alla gestione del cimitero, passando per la concessione del servizio delle zone blu di parcheggio. Ora, eclatante, l’applicazione di una misura cautelare per il Sindaco che si dimette… E nessuno che abbia nulla da eccepire su tutto questo? Solo parole di solidarietà e di circostanza…
Tutto questo è etico? È morale? È legale? È garanzia di trasparenza? È quello che la Città ha bisogno ? Cosa deve ancora attendere la politica? Dov’è la politica? Non è necessario arrivare all’accertamento di responsabilità penali per assumere responsabilità politiche: esiste una questione morale che prescinde da leggi e codici! Non possiamo delegare ai tempi di una giustizia in crisi le sorti politiche di una città che vive un disagio economico, sociale, morale senza precedenti. Si percepisce nelle cose l’inadeguatezza dell’amministrazione di questa città: un concentrato di dilettantismo e improvvisazione, al servizio di interessi superiori dai quali la città è tagliata fuori a favore dell’interesse di pochissimi… (!) Una città disamministrata ed abbandonata a se stessa, preda di affaristi senza scrupoli che l’hanno usata…… e continuano a farlo, per accedere ai gradi più alti ed articolati dell’affarismo politico. Due riferimenti sono sufficienti: gli accaparramenti, sconosciuti ai più, consumati tramite i disastrosi (ma fruttuosissimi per i soci…) finanziamenti per la Società di navigazione T-Link;
lo sfruttamento delle risorse locali tramite le commistioni con l’Autorità Portuale di Palermo. La Città di Termini non ha una amministrazione che tuteli il suo interesse; non c’è nessuno che si preoccupi di difendere la città; una deriva inarrestabile è sotto gli occhi di tutti. L’amministrazione è delegittimata oltre che dalle iniziative giudiziarie … dai fatti!! Con quale autorevolezza si può guidare una comunità quando si hanno tanti chiarimenti da rendere alla Giustizia…? Siamo in balia di una pretesa classe dirigente autoreferenziale che prospera nell’indifferenza dei cittadini più che mai delusi e amareggiati da questa politica senza slanci, senza competenza, senza responsabilità. È possibile pensare che nella fase di estrema delicatezza che la città vive ci si debba affidare alle scelte di una amministrazione dove tantissime attività sono sotto l’indagine della magistratura nel silenzio e nel torpore generale? Nessuno che abbia qualcosa di cui rendere conto? Nessuno che sente il dovere di rendere spiegazioni? La politica come “cosa loro”! In una terra dove siamo impegnati a combattere Cosa Nostra vorrà dire che ci attrezzeremo per combattere anche “Cosa Loro”. Per tutto questo, a quanti condividono queste preoccupazioni chiedo di sottoscrivere questo appello per una svolta politica di trasparenza e moralità e chiedere al Prefetto di Palermo di adottare i provvedimenti che riterrà necessari per la tutela della legalità e del diritto democratico. Riuniamoci in un comitato per il riscatto morale e sociale della città».