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Alla presenza di un numeroso pubblico è stato inaugurato il restaurato ex Convento dei Padri Agostiniani Centuripini (secc. XVII/XVIII), che può essere definito un ‘miracolo compiuto’, perché da dirute pietre e resti quasi poco significativi di emergenze architettoniche si è mirabilmente ricostruito un sacro edificio monumentale da tutti ritenuto irrimediabilmente perduto.
La caparbia degli uomini ha avuto la meglio, infatti oggi il Comune di Geraci Siculo annovera, con legittimo orgoglio tra i suoi beni culturali monumentali, anche questo splendido complesso ex conventuale e lo riconsegna in tutta la sua bellezza e architettonica e funzionale alla Città dopo ben 150 di totale abbandono e distruzione.
Il Comune di Geraci Siculo non poteva vantare nessuna legittima proprietà su questo immobile monumentale, infatti occorre subito dire che l’operazione del restauro è stata resa possibile, innanzitutto, grazie alla munificenza della Famiglia Filippone che ha voluto donare al Comune di Geraci Siculo una parte considerevole dell’immobile e poi da una cessione volontaria di altra Famiglia proprietaria, i signori Murgia e infine dal consenso a titolo oneroso della Curia Vescovile di Cefalù per la rimanente proprietà dell’ancora esistenti logge a porticato
Il lavoro di restauro, per chiari motivi di rendicontazione entro il 31 dicembre 2015, è stato mirabilmente attuato in otto mesi; nel corso dei lavori si sono verificati dei ritrovamenti archeologici di assai interessante rilievo culturale: un pregevole capitello marmoreo con un medaglione raffigurante San Bartolomeo e locale conventuale di lavoro con un completo frantoio con macina litica e due colatoi e vasche in pietra monoblocco per la spremitura delle olive frantumate.
L’inaugurazione del complesso monumentale, presenti le autorità civili, religiose e militari della Città, è stata preceduta da un interessante convegno che si è svolto nella ‘Sala Convegni’, realizzata all’interno dello stesso immobile, intitolata ad < Antonio Filippone (1890-1978)>, capostipite della Famiglia donataria .

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Dopo il saluto e la relazione introduttiva del Sindaco Bartolo Vienna, e del presidente del Consiglio Piero Scancarello ,la relazione storica di Giuseppe Antista, hanno visto il succedersi di varie voci qualificate di professionisti,tecnici e funzionari della Soprintendenza ai Beni Culturali, che hanno avuto la peculiarità di tracciare a 360° e in modo particolareggiato tutte le fasi amministrative, burocratiche, e tecniche dell’iter di tutta la vicenda restaurativa di questo risorto complesso monumentale.
In tal modo nel corso dei lavori convegnistici di inaugurazione i relatori Giuseppe Neri, direttore dei lavori, e Michele Di Giovanni, direttore tecnico del cantiere, hanno relazionato su “Il cantiere di restauro: materiali e fasi della ricostruzione”; gli archeologi della Soprintendenza, Stefano Vassallo e Filippo Ianni, hanno illustrato le fasi dei ritrovamenti archeologici; ulteriori interventi di personalità del mondo imprenditoriale, tecnico, culturale e religioso hanno impreziosito questa giornata assai speciale per il Popolo di Geraci, in cui si è celebrata la riappropriazione di un Monumento dopo 150 di oblio e distruzione.
A margine della cerimonia è stata inaugurata anche la mostra collettiva di artisti contemporanei curata dalla Fondazione “Gierut” che rimarrà aperta nel loggiato per tutto il mese di agosto.