La freddezza dei numeri esclude i bisogni delle persone. Siamo ancora increduli e basiti per il solo pensiero di dover rinunciare ad alcuni reparti del Presidio medico di riferimento delle Madonie, l’ospedale Giglio di Cefalù. Lo scrive il presidente di Sicilia Futura Giovani, Giacomo Filippone.
Per i madoniti, ma non solo, questo centro rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile, i cui servizi andrebbero potenziati e non diminuiti.
L’Ospedale – dice il Presidente – rappresenta per i Siciliani, e non solo, quel punto di riferimento che ha permesso di ricevere assistenza di alto livello, oltre a essere presidio medico che costituisce un fiore all’occhiello nel territorio madonita, che oggi rischia di essere depotenziato per scelte legate alla freddezza dei numeri e frutto di una razionalizzazione che non registra i disagi effettivi delle popolazioni coinvolte.
Pensiamo – osserva Sicilia Futura – a chi da un paese di montagna, come San Mauro Castelverde, dovrà raggiungere un presidio di cardiologia oltre Cefalù: alla razionalizzazione del decreto Balduzzi e dell’Assessore Regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, le risposte consequenziali saranno inevitabilmente l’aumento della mortalità e il peggioramento dei pazienti che dovranno raggiungere altre mete, più distanti.
Non condividiamo le passerelle politiche di questi giorni, ma la rabbia di centinaia di persone che in questa proposta rivedono i momenti vissuti dentro le mura del Giglio, dove hanno trovato riparo ed assistenza ospedaliera.
La chiusura paventata mortificherà ulteriormente il territorio in termini di lavoro: l’ospedale Giglio negli anni ha significato anche occupazione per centinaia di persone.
Così – conclude Filippone – anziché  garantire il diritto alla salute e potenziare un già vanto del territorio, si sceglie di ridurne le prerogative. Non vogliamo la riduzione di 1 solo posto letto, di 1 solo servizio, di 1 solo lavoratore.