Relativamente alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Paolo Genco, in qualità di Presidente FORMA Sicilia, da lui definita Associazione degli Enti storici che “non ha impugnato finora il bando”, richiedendo che l’Avviso pubblico venga annullato in auto tutela, lasciando per un altro anno i lavoratori e gli Enti sul lastrico, si rende necessario, per fare chiarezza, dissentire dalle affermazioni del Presidente di ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati) Paolo Genco, che Forma Sicilia rappresenti gli Enti storici e da quanto altro da lui dichiarato.
Semmai l’auto tutela la richiederanno altri, magari alla Procura della Repubblica di Palermo, per indagare, oggi, come in pochi anni un personaggio catapultato nella formazione professionale, improvvisamente, con il beneplacito di dirigenti dell’Assessorato e “politicanti di turno”, abbia potuto costruire un “impero” di circa 1000 dipendenti, con il quale e con Forma Sicilia, ha pensato di condizionare la politica, le istituzioni e gli Enti di formazione professionale operanti in Sicilia, saltando da fosso in fosso e da alleanza ad alleanza.
L’Associazione Nazionale FORMA, invece, rappresenta gli Enti Nazionali di cui alla l. 40/87 e non si comprende come in Sicilia le articolazioni regionali degli Enti Nazionali siano state rappresentate per altre 15 anni da un Ente, quale ANFE, che non ha il riconoscimento nazionale.
Abbiamo invitato per mercoledì prossimo a Palermo la Presidente Nazionale di FORMA, Dott.ssa Vacchina, per fornire chiarimenti e utili indicazioni sul percorso di “risanamento” e riappropriazione del ruolo che gli Enti Nazionali debbono svolgere, sia nel resto d’Italia, e più precisamente in Sicilia, per la risoluzione e la gestione della crisi del comparto della formazione professionale. Infatti si registra la carenza dei finanziamenti destinati alla formazione professionale, sia per l’annualità in corso sia in quelle successive, mentre si rende necessario ristornare, agli Enti di formazione professionale operanti in Sicilia, il fondo di ristrutturazione già concesso e poi denegato nell’anno 2008, pari a cinquanta milioni di euro, per ripianare le passività venutesi a determinare negli ultimi anni, stante che i ritardi e le omissioni dell’Assessorato alla formazione professionale nell’attuazione delle leggi e disposizioni nazionali non possono ricadere sui lavoratori e sugli Enti di formazione professionale.

Luciano Luciani
Presidente Istituto Italiano Fernando Santi