Riceviamo e pubblichiamo una nota di Silvia Scerrino, Presidente del Movimento Andiamo Oltre.                                                                                                                                  A volte persino la Politica può emozionare. Proprio perché la Politica non è bella o brutta di per sé: la Politica, ci raccontano i greci, è l’arte di amministrare. Se l’artista è incapace o capace non è certo da addebitare alla Politica.
Torniamo alle emozioni. Ricordate il film di Stanley Kramer? Quello con un bellissimo Sidney Poitier, un malatissimo Spencer Tracy (muore 17 giorni dopo la fine delle riprese di questo film), una indimenticabile Katharine Hepburn, e la allora molto giovane Katharine Houghton? E’ un film hollywoodiano ma per la prima volta al cinema si affronta il tema del matrimonio interrazziale, e con attori amati da un larghissimo pubblico. In una acuta recensione di questo film del  1967, Matilde Perriera si chiede: “il regista, forse, vuole semplicemente dimostrare come è difficile conciliare le idee avanzate con la vita di tutti i giorni? Come educare i figli alla democrazia senza spaventarsi quando i figli stessi mettono in pratica ciò che è stato loro insegnato? Come evitare che le iniziali differenze si trasformino in progressive disuguaglianze?”.
Mi piace pensare che dopo l’assemblea del movimento Andiamo Oltre che si è svolta domenica, tutti coloro che vi abbiamo partecipato in qualche modo ci siamo trovati di fronte alle stesse domande, grazie ad un clima davvero sereno e “serio” di confronto fra le tante anime che ci animano.
Clima, ed impegno, che abbiamo respirato a partire dall’elezione del nuovo membro del coordinamento, dopo le dimissioni accolte molto a malincuore dal Movimento di Valeria Minutella per ragioni strettamente personali.
Due le candidature in gioco, di due dei più giovani iscritti, Lorena Sferruzza e Vincenzo D’Ippolito. E la votazione termina con perfetta parità, con quella convergenza su un nome e sull’altro che non è segno di divisione, non è generata da fazioni in campo, non crea solchi: è ricchezza di desideri, pluralità vissuta sulla relazione, è scambio continuo di sorrisi imbarazzati tra due ex compagni di classe. A fronte del risultato, e su proposta dello stesso Vincenzo, l’Assemblea ha assunto l’impegno di creare le condizioni statutarie perché entrambi i candidati entrino a far parte del coordinamento.
Si è potuto, quindi, procedere al difficile compito di delineare il profilo politico e umano, le competenze e le principali caratteristiche del/la candidato/a Sindaco/a.
Provo a fare una sintesi e volutamente ometto la paternità\maternità di ciò che è emerso, non soltanto perché gli interventi sono stati davvero tanti, ma soprattutto perché se quel clima e quell’impegno di cui si diceva prima ci impone rispetto, allora – come diceva il grande Principe De Curtis – è la somma che fa il totale, tutte le voci sono le nostre voci e tutte ugualmente importanti. Il nostro Sindaco avrà e vorrà come strumento di governo la Partecipazione, sarà progressista, deve restituire a Castelbuono il suo senso di Comunità, deve scegliere una squadra di persone giovani, deve saper ricucire il rapporto tra i cittadini e le istituzioni, deve essere un cittadino di Castelbuono, deve avere un profilo culturale alto e una spiccata capacità di ascolto, deve saper ricondurre i cittadini al rispetto per le istituzioni, deve avere consapevolezza, concretezza e coraggio, deve avere al suo fianco una Comunità desta e vigile e deve impegnarsi perché i diversamente abili possano accedere in tutti i luoghi pubblici e della cultura del paese, un Sindaco ed una giunta di persone “valorose”, che abbiano, credano e difendano quei valori che sembra si siano smarriti, un Sindaco ed una giunta di persone “creative”, che sappiano rispondere ai nostri bisogni cercando soluzioni prima di consultare i bilanci, che sappiano dire “no” in modo trasparente e senza timore di perdere consenso, un Sindaco che prima di tutto “facciano ordine” nella burocrazia, pretendendo dagli uffici il massimo impegno dando il massimo esempio con la propria disponibilità, che incoraggi la Politica e il dibattito sui temi della contemporaneità, oltre a tappare le buche delle strade ed eliminare lo scempio dei rifiuti. Ci dispiace per gli avversari politici che insistono nel credere che amiamo i sogni e le chiacchiere mentre loro sono ottimi ragionieri nella computazione delle lampadine fulminate, delle ore d’acqua mancante, dei turni nella mensa scolastica e nel finanziamento di questa o quella saga della salsiccia. Ci dispiace perché non sanno andare oltre l’ordinaria amministrazione anche quando uno di loro, sciaguratamente al governo ma fortunatamente ancora per poco, è riuscito a rendere straordinario persino l’ovvio. Ci dispiace per coloro che sprecano il loro tempo a sommare i voti di uno a quelli dell’altro… Ve li immaginate? Io ti do la figurina di Buffon ma tu mi dai le figurine dell’intera difesa dell’Inter… Castelbuono è altro, merita altro. E noi lo sappiamo.