Viviamo sulle montagne dove sgorga l’ acqua che arriva nelle nostre case ma ci viene gestita da ditte esterne al territorio e la paghiamo profumatamente, abbiamo la fortuna di avere una miniera di sale nel cuore delle Madonie ma anche qui non siamo noi i proprietari e rimaniamo pure sprovvisti di riserve per contrastare le grandi nevicate, abbiamo tutto in realta’ ma non abbiamo niente. Ci hanno lasciato senza lavoro, senza i servizi necessari, ci hanno tolto persino la possibilita’ di farci nascere in mezzo la natura e ci costringeranno a morire in mezzo al cemento se ci va bene, se riusciremo a raggiungere il più’ vicino ospedale metropolitano e sempre se le strade e le condizioni atmosferiche lo permetteranno. Insomma siamo un po’ come l’ Africa terra ricchissima ma tolta agli Africani e gestita dai poteri forti. Siamo in ostaggio e non lo abbiamo ancora capito, pensiamo di essere liberi ma non lo siamo affatto perche’ il fisco ci mette con le spalle al muro e i beni di prima necessita’ sono sempre piu’ cari e non molto passera’ e diventeranno sempre piu’ rari. Insomma la precarieta’ non riguarda solo il lavoro, per chi ha la fortuna di averlo anche se con diversi limiti, la precarieta’ ha avvolto totalmente la nostra esistenza. In verita ‘ non sappiamo dove nasceremo, vivremo da precari e nell”incertezza continua e molto probabilmente moriremo dove non avremmo mai voluto morire.
Calogero Puleo