Apprendiamo della condanna per truffa del Presidente dell’Ente Parco delle Madonie Angelo Pizzuto e lo invitiamo a dimettersi. A dirlo sono i sindaci di Castellana Sicula Pino Di Martino e di Caltavuturo Domenico Giannopolo che aggiungono: “E il minimo che in questi casi si dovrebbe fare se c’è ancora un senso etico e morale, se c’è il rispetto delle istituzioni e dei cittadini. Auguriamo a Pizzuto di dimostrare nei successivi gradi di giudizio la sua estraneità ad ogni addebito, tuttavia nelle more di tutto ciò occorre garantire autorevolezza e prestigio all’Ente Parco e alle Istituzioni comunali che lo compongono”.
La vicenda che ha visto condannare, in primo grado, dal gup del Tribunale di Termini Imerese Angelo Pizzuto ad un anno di reclusione e dieci mesi di interdizione dai pubblici uffici è legata ad un viaggio in Canada di una delegazione per la sponsorizzazione di prodotti madoniti il cui impegno di spesa da parte dell’assessorato non esisteva. Una vicenda che risale al 2011 già stigmatizzata dal sindaco Pino Di Martino che già nel 2012 aveva invitato il presidente dell’Ente Parco Madonie a farsi da parte.

 

La Dichiarazione dei legali Roberto Tricoli e Raffaella Geraci

 

“Una sentenza priva di fondamento giuridico e fattuale che verra’ immediatamente impugnata e che siamo certi verra’ ribaltata in appello”. Passano al contrattacco gli avvocati Roberto Tricoli e Raffaella Geraci che difendono il presidente dell’ente parco Angelo Pizzuto, condannato per un presunto viaggio in Canada che non ha mai fatto e per una fattura della Camera di Commercio del Canada che non ha mai pagato. Una sentenza politica per un procedimento iniziato dal presidente della regione Crocetta anni addietro con una pubblica denuncia su un viaggio mai avvenuto. La vicenda era stata gia’ affrontata e risolta da ben tre gradi di giudizio amministrativo, dove il presidente della regione con l’ultima sentenza del 11 ottobre del 2015 del Consiglio di Giustizia Amministrativa era stato anche condannato al pagamento di un risarcimento danni nei confronti di Pizzuto di ben venticinque mila  euro.
“La sentenza e’ stata totalmente sospesa e non produce effetti giuridici di nessun tipo – sostengono gli avvocati Tricoli e Geraci – e quindi Pizzuto e’ e resta incensurato, non essendo prevista dalla vigente normativa nessun grado di inibizione. Faremo valere le nostre ragioni in appello per ristabilire intanto la verita’ sui fatti successi e restituire serenita’ ad una azione amministrativa fatta in favore del territorio in quasi dieci anni di attivita’ ”