Vari problemi stanno interessando il comparto forestale, e come sempre non sono notizie di “primo pelo” e mai buone all’occhio visivo della gente e degli stessi operai che soffrono nel vedere e sopratutto nel sentire di essere sempre infangati o sfruttati diversamente anche sotto vari aspetti. Di oggi la notizia che la Guardia di Finanza ha scoperto un dirigente dell’Azienda di Enna di aver preso una mazzetta per un appalto e da qualche giorno si scrive e si mormora insistentemente che si è deciso di ridurre gli stipendi dei tutti i Forestali e non solo dell’Antincendio ai parametri del 2001.
Vien da ridere ma nello stesso tempo da piangere se si pensa che da un lato c’è chi lucra alle spalle dell’Azienda e chi dall’altra parte piange per non avere lo stipendio arretrato in questo caso solo di Dicembre, e senza togliere il fatto che potevano essere anche di più. Si fà tanto per cercare di mettere a posto i conti , quadrare le varie fasi organizzative, lottare per cercare di aumentare le giornate, sperare in un futuro diverso e stabile , si pensa di limare la visibilità mediatica agli occhi di tanta gente che odia e maledice il comparto forestale per le “presunte” spese superflue, e poi ci si và ad impantanare in spese pazze dell’Ars e sperpero di soldi di deputati e compagnia bella, o dirigenti che prendono mazzette per agevolare un appalto a favore di Tizio o Caio.
Stesso discorso per gli stipendi. I lavoratori riesce a vivere a malapena con 78,101 e forse 151 giornate e ci si mette qualcuno di traverso per affermare di riportare il tutto ai prezzi stracciati, prezzi da saldo e cioè a stipendi ridotti del 30% per cercare di risparmiare e fare economia ??. Devono essere i lavoratori a fare economia , sentendo queste notizie dal mondo forestale ? Giustamente questo non è possibile a sentire i lavoratori e nonostante si tenti di chiedere incontri chiarificatori,rivendicando i contratti collettivi e di legge scaduti da 16 anni, i forestali scendono in piazza in settimana per rivendicare una serie di fattori e di nefandezze che avvolgono ormai il settore, stanchi di risposte mai avute o proclami non mantenuti. Urge un cambio di marcia per risollevare il problema , altrimenti si rischia grosso e non solo i lavoratori, ma tutto il sistema che orbita attorno al settore forestale con tante famiglie siciliane e piccoli negozi di comuni interni che vivono e aspettano le mensilità arretrate dei lavoratori per riscuotere i “debiti di bottega”, ma sopratutto risolvere quanto prima la gravità e l’incertezza che regna anno dopo anno.

Antonio David