Domani, Domenica 19 marzo 2017, un gruppo di 15 studenti del Liceo Mandralisca, accompagnati dai prof. Arrigo, Re e Spinosa, si recheranno presso il carcere dell’Ucciardone, per animare la “festa del papà”, ossia l’incontro fra i detenuti, le loro consorti e i propri figli, nella atmosfera di “libertà vigilata” di una villa curata all’interno di quel luogo di detenzione.
I ragazzi, in questi giorni, si sono preparati con i propri cartelloni, con cartoncini e colori, con musiche e balli, per far immergere in attimi di festa e di allegria, famiglie disunite, abituate a incontrarsi con i minuti contati e con controlli e barriere che impediscono qualunque flusso di emozioni spontanee.
Per i tanti ragazzi che già in anni precedenti hanno vissuto questa esperienza, si tratterà di rivivere il sorriso di una trovata, le parole di un bambino e dei genitori, il piacere di gustare insieme qualcosa, e poi un campanello che segna la fine di un incontro, i saluti, il distacco, e l’apparizione di un altro gruppo. Si tratterà di rivivere la riflessione, sugli errori, sui reati, sulle pene, sulle conseguenze, e sui possibili itinerari per ritrovare una nuova speranza di vita.
È il progetto “l’umanesimo dell’altro uomo” che in questi otto anni ha avicinato ai ragazzi le realtà più aspre e contraddittorie, dalla detenzione, alla disabilità, all’immigrazione, alla donazione degli organi quest’anno; realtà da studiare, da esaminare, certamente, ma anche da vivere con azioni dirette e simboliche e attraverso sentite condivisioni, in un ambito scolastico che, come ama ripetere il Dirigente Scolastico prof. Francesco Di Majo, non rinuncia a vivere e a operare nel territorio cui appartiene.
Così, questi ragazzi, rinunceranno a vivere questa domenica nelle tranquille mura domestiche, e ne faranno dono ad altri, augurandosi che un sorriso, o un attimo di gaiezza, possa dare il senso di “un’altra chance”, e, a loro, una vicinanza e un radicamento ovvero un arricchimento profondo di vita.