La tradizione dei pupi siciliani riprende vita con una veste sociale. Angelo Sicilia decide di portare sulla scena gli eroi contemporanei e gli viene assegnato il “Premio Internazionale Rosario Livatino, Antonino Saetta, Gaetano Costa” per l’impegno sociale.
La passione per il mondo dei pupi nasce da bambino. “A San Lorenzo, dove vivevo, – racconta Angelo Sicilia – negli anni ’70 e ‘80 c’era un vecchio costruttore di marionette precisamente a Piazza Niscemi, lo faceva in maniera artigianale con gli strumenti antichi e io lo andavo a trovare spesso. Mi appassionava molto, aveva il teatro dei pupi ancora montato anche se non faceva più spettacoli. Di solito lo teneva nascosto ma quando ce lo faceva vedere, quei colori erano un colpo d’occhio meraviglioso”.

Dalla curiosità di un bambino a studi di ricerca. “Poi mi sono occupato del teatro dei pupi come ricerca spiega Angelo – studiando la Storia dell’Opera dei Pupi della Sicilia occidentale, che è la nostra storia, così ho approfondito questo mondo”. Così si arriva alla sperimentazione di nuove tematiche. “Ho iniziato facendo teatro tradizionale ma mi sono accorto che era già morto e finito negli anni ’50 – continua -. I vecchi opranti mi dicevano tutti la stessa cosa, con l’avvento della televisione abbiamo finito il nostro lavoro perché nessuno si interessava più alle storie dei pupi. Mi sono accorto che dovevamo fare qualcosa per dare un nuovo pubblico a questa arte”.
Dall’unione di interessi e studi nascono i Pupi Antimafia. “Ho unito il mio bisogno da ricercatore, la passione e la militanza nei movimenti antimafia – precisa Angelo Sicilia -, non ho fatto altro che creare un nuovo repertorio in cui sostituivamo i paladini armati con gli eroi di oggi in un nuovo ciclo. Le nostre storie hanno come protagonisti gli eroi della Sicilia più bella, sono storie di coraggio e di passione”.

L’efficacia del teatro come veicolo di messaggi di legalità. “Mi sono accorto che la grande forza del teatro dei pupi, che nel ‘700 e nell’800 ha avuto un ruolo straordinario per il pubblico siciliano, – dice Angelo Sicilia – è quella di avere mezzi di comunicazione diretta, senza mediazione tra teatro e pubblico. Le marionette hanno una forza quasi ipnotica, coinvolgono in maniera semplice e noi abbiamo scelto questo strumento per fare antimafia”.
Angelo Sicilia sarà venerdi 21 aprile al Teatro Grifeo di Petralia Sottana per la rassegna” in movimento” con lo spettacolo “Storia di Rosario Livatino ,un giudice perbene.”

Leisì