Nel giorno di ricorrenza dell’anniversazione della liberazione d’Italia, ricordiamo il valore della resistenza, la lotta dei partigiani, se molto si è riuscito a fare è anche perchè insieme alla condivisione delle ideologie un valore alto legava gli animi, la solidarietà e perchè no i valori dell’amicizia, il senso dell’appartenenza.
L’amicizia, cos’è? Oggi dovremmo dire “questa sconosciuta” visto che è sempre meno praticata, eppure è la più nobile tra le forme di relazioni degli esseri umani.
E’ un sentimento che lega, vera e disinteressata è “merce” rara e preziosa dal valore inestimabile, poiché non rende mai solo chi ha la fortuna di conoscerla.
Tutti vogliono avere un’amico, ma in pochi si preoccupano di esserlo, lo scrittore francese Alphonese Kar, scrisse : “spesso ci si abbandona alla pigrizia e non ci si vuole sforzare di dare all’ altro , questa ovviamente non è amicizia”.
Il segreto dell’amicizia è la trasmissione dell’esperienza, non fa mai la “guardia” e non “inquisisce”, l’amico ascolta.
E’ l’antidoto alla depressione, conforto nel dolore, comunicazione nella gioia, nella monotonia un lampo di novità. Essa si spegne solo laddove c’è il silenzio, anche se avvolte il silenzio è un momento di provocazione.
La storia e la letteratura sono piene di esperienza in cui si sperimenta il valore dell’amicizia, testimonianza bellissima del saper vivere insieme in armonia, dove dominanti sono il valore del rispetto, l’onestà.
Questa è una società scrive lo psichiatra Vittorio Andreoli, priva di legami forti, ma assetata di legami. Dominante è oggi il sentimento della paura, in essa si avverte prepotente “l’assenza della presenza”, immersi in un deserto di persone che non sentono, educare o rieducare al valore dell’amicizia potrebbe fare la differenza.
Nell’amicizia la parola si fa confidenziale, segreta. Il desiderio di amicizia sorge spontaneamente ,ma l’amicizia ha bisogno che sia consumata una certa quantità di sale, scriveva Aristotele perchè si possa dire di conoscersi reciprocamente e ci si manifesti degni di essere amati.
C’è una solitudine che ci incolla davanti ad un computer vittime di una bulimia affettiva, che ci porta non tanto a ricercare amici, quanto riconoscimenti della propria identità.
L’amicizia è un’altra cosa, dobbiamo insegnarlo alle nuove generazioni e non solo.
L’amicizia ci rende persone migliori, ci aiuta ad essere disponibili, altruisti, ci insegna a voler bene.
Per chi non lo avesse letto, consiglio la bella storia di Pennac “l’occhio del lupo”, un’incontro fatto di empatia, di chi avendo conosciuto la sofferenza sa riconoscerla e donare una carezza fatta di attenzione, sostegno, è chiaro che non và visto solo la dimensione dell’altruismo nell’amicizia , ma della reciprocità, occore guardare anche alla gioia della condivisione, alla spensieratezza. Amicizia è questo e tanto altro, fortunato chi ha un buon amico nel proprio percorso di vita.

Sabrina Miriana