Gli agenti del Commissariato di Cefalù guidati da Manfredi Borsellino hanno accertato che la Società MAGICO S.r.l. che gestisce il Chiosco – Bar “Sottozero Cafè” sarebbe stata in procinto di iniziare l’attività in virtù di una concessione demaniale sprovvista formalmente di autorizzazione paesaggistica e ciò malgrado la stessa concessione prevedesse espressamente che il concessionario non avrebbe potuto iniziare gli stessi lavori di montaggio e collocazione della struttura sulla spiaggia se prima non otteneva il “Nulla Osta ai fini paesaggistici ed ambientali.
La società avrebbe invocato il silenzio assenso della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo ma dell’acquisizione di tale parere auto-assentito della Soprintendenza non vi sarebbe stata alcuna traccia nella concessione demaniale in forza della quale il Chiosco Bar “SottoZero Cafè” era pronto ad esercitare anche durante questa stagione estiva sul lungomare di Cefalù. Peraltro, come più volte ha sostenuto la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo (e confermato dal Gip di Termini Imerese nel provvedimento di convalida del sequestro operato d’urgenza dal Commissariato), trattandosi di zona vincolata e in una fascia di profondità di 150 metri dalla battigia, non si forma il c.d. “silenzio assenso”.

Secondo quanto accertato nel corso dell’attività investigativa alla MAGICO S.r.l. sarebbe stata sì rilasciata un’autorizzazione paesaggistica ma nel lontano 2005 (quindi ampiamente scaduta perché di validità quinquennale) e le prescrizioni ivi contenute sarebbero state clamorosamente disattese dalla medesima società in quanto sarebbe stata autorizzata soltanto a montare un chiosco-bar amovibile a “forma di pagoda” sul marciapiede del Lungomare e ad adibirlo a rivendita di tabacchi e giornali, non certo ad esercitare un bar-lido direttamente sull’arenile.

E ancora, di questo Nulla Osta/Autorizzazione paesaggistica non vi sarebbe stata traccia sia nella concessione demaniale marittima del 2012 rilasciata dall’A.R.T.A. ai titolari del Chiosco Bar denominato “Sotto Zero Cafè’”, sia in quella precedente risalente al 2006.

Analogamente presso il Comune di Cefalù sarebbe risultato inoltre che anni prima l’allora rappresentante legale della MAGICO S.r.l. aveva richiesto il rilascio del nulla osta per la posa di un chiosco edicola su area di proprietà comunale (sul marciapiede del Lungomare Giardina e non sull’arenile) per la vendita di giornali e riviste per cui, anche in base agli atti in possesso del Comune di Cefalù pertanto quel chiosco-bar sull’arenile non ci sarebbe dovuto stare.

Altra anomalia emersa nel corso delle indagini è che la concessione demaniale marittima in forza della quale la MAGICO s.r.l. si stava apprestando ad esercitare sul lungomare cefaludese non sarebbe stata mai riscontrata agli atti della stessa soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, tanto che  – secondo quanto appreso direttamente da fonti interne alla Soprintendenza di Palermo – l’A.R.T.A. avrebbe rinnovato la precedente concessione demaniale senza nemmeno citare o menzionare il nulla osta della Soprintendenza nel preambolo dell’atto concessorio.

Adesso la mancata acquisizione del nuovo Nulla Osta della Soprintendenza determinerebbe – come previsto nella stessa concessione demaniale – la sua decadenza ex art. 47 Codice della Navigazione.

Secondo quanto stanno accertando gli agenti del Commissariato di Cefalù, come la concessione demaniale rilasciata alla società MAGICO s.r.l. altre concessioni demaniali rilasciate a operatori che esercitano sul litorale cefaludese sarebbero viziate dall’assenza del parere espresso della Soprintendenza di Palermo e quindi non legittimerebbero i concessionari a montare i relativi lidi”.

Le stesse richieste dei concessionari di ampliamento o modifica delle concessioni demaniali esistenti – secondo gli accertamenti che il Commissariato sta compiendo direttamente presso gli Uffici dell’A.R.T.A. – non potrebbero avere corso in quanto ampliamento di concessioni mai perfezionatesi.

L’ attività investigativa che l’anno passato aveva tra l’altro portato agli arresti per corruzione di due funzionari degli Uffici del Demanio marittimo dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e di un noto imprenditore cefaludese del settore turistico-balneare che gestiva di fatto in regime quasi monopolistico la gran parte dei lidi/stabilimenti balneari operanti sulla spiaggia di Cefalù, sta in queste ore concentrandosi sulla verifica e legittimità delle concessioni demaniali marittime rilasciate dall’A.R.T.A. agli operatori balneari che esercitano sulla spiaggia di Cefalù, alcune delle quali parrebbero viziate per assenza di Nulla Osta e certificazioni paesaggistiche.

Sono in corso accertamenti sul Lungomare cefaludese e controlli su altri lidi già operanti dei cui esiti sarà riferito prossimamente.