Nel settimo anniversario della sua scomparsa vogliamo ricordare il prof. Gaetano Messineo, archeologo, docente di archeologia classica presso l’Università degli Studi dell’Aquila, animatore dell’Archeoclub di L’Aquila fino al sisma del 2009! Un ricordo per chi lo ha conosciuto direttamente ma anche per chi non ha avuto l’opportunità di conoscerlo e di apprezzarne le qualità umane e professionali!
Legato all’Abruzzo, in generale, e all’Abruzzo aquilano in particolare, a partire dal 2008 aveva rilanciato le attività della sede aquilana di Archeoclub! Siciliano di origine, amava la nostra terra aquilana e abruzzese fin da quando era stato qui per la prima volta nel 1975 come funzionario archeologo!
Grazie al suo entusiasmo riusciva a coinvolgere attivamente studenti, laureandi e dottorandi nelle attività associative e il suo ufficio di Palazzo Camponeschi (di cui preferiva la più corretta denominazione di Collegio dei Gesuiti), presso la Facoltà di Lettere a L’Aquila, era divenuto sede ‘di fatto’ dell’associazione!
Protagonista di molte battaglie a favore della tutela dei Beni Culturali, negli anni aquilani aveva dedicato molta della sua attenzione alla valorizzazione del complesso culturale del Convento di San Giuliano, concretizzatasi in diverse iniziative aperte al pubblico e nella convenzione tra i Frati Minori d’Abruzzo e l’Università dell’Aquila il rilancio del Museo!
Il suo impegno nell’associazione non è andato perduto e Archeoclub L’Aquila è rinato alla fine del 2010 anche in sua memoria e proprio per iniziativa di quei soci, giovani e meno giovani, che era riuscito a coinvolgere prima del sisma del 2009! Così come sta rinascendo il complesso del Convento di San Giuliano dove adesso manca all’appello il Museo di Scienze Naturali ed Umane!
Alcuni di quei giovani soci studenti intanto sono oggi direttamente attivi e protagonisti in diverse sedi regionali di Archeoclub!

Chi era Gaetano Messineo:

Gaetano Messineo si era laureato a Palermo nel 1967 ed aveva brillantemente proseguito gli studi prima frequentando la Scuola di Perfezionamento dell’Università di Roma e poi la prestigiosa la Scuola Archeologica Italiana di Atene. Nel 1975 era entrato nei ruoli dello Stato come ispettore proprio presso la Soprintendenza Archeologica per l’Abruzzo, quell’Abruzzo da lui sempre amato, e nel quale la sorte gli riservò l’occasione di tornare come Docente universitario nel 2005. Grazie alla sua umanità e alle sue capacità aveva saputo stringere fortissimi legami di amicizia e collaborazione che aveva saputo successivamente riannodare per avviare fruttuose campagne di scavo pensate soprattutto per i suoi amatissimi allievi.
Dopo i primi anni abruzzesi era stato per un breve periodo nelle Marche e dal 1980 a Roma dove aveva salito i vari gradi della carriera prima presso la Soprintendenza e poi presso il Museo Nazionale d’Arte Orientale. Tra i numerosi scavi è doveroso ricordare quelli condotti in area abruzzese (nelle necropoli di Campovalano e di Arciprete e più recentemente a Pesatro.), e nell’area di Roma, in particolare in quella del suburbio settentrionale, dove ha diretto indagini di scavo e importanti imprese di restauro in una pluralità di siti, di insediamenti residenziali e di monumenti, favorendo anche la creazione di cantieri scuola. Non possono essere taciuti poi gli scavi condotti all’estero, almeno quelli in Turchia e in Grecia, in particolare a Lemno.
Gaetano Messineo era socio corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, ma era anche animatore di varie associazioni culturali e all’Aquila si era fatto promotore instancabile della valorizzazione del museo di San Giuliano.
La sua produzione scientifica è molto estesa e rispecchia la vastità e la profondità dei suoi interessi e spazia dalla magistrale, paziente ricostruzione dei vecchi scavi di Achille Adriani a Efestia (nell’isola di Lemno), ai contributi dedicati all’area abruzzese, all’arco di Malborghetto, frutto di un esemplare intervento di recupero del negletto arco costantiniano, alla villa di Livia a Prima Porta, all’attività di restauro condotta nella Tomba dei Nasoni. Gaetano Messineo si era dedicato anche a esemplari della scultura antica e all’instrumentum domesticum. I suoi studi dunque rivelano una non comune versatilità e una curiosità sempre viva per ogni aspetto della documentazione archeologica con la quale si è trovato a vario titolo a confrontarsi. Segui’ anche degli scavi sulle Madonie in particolare in territorio di Petralia Soprana.

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