Si è conclusa la parata del pride in maniera composta, lasciando in città una scia di colore e festa. Si ripete ogni anno l’evento con temi differenti , quest’anno il tema era il corpo, di cui si è parlato nel corso di laboratori, dibattiti che hanno preceduto l’evento.
Molti giovani e non, curiosi e meno curiosi ormai si avvicendano alla parata con uno spirito di gioia e voglia di tanta musica, certamente il tema dominante è sempre il desiderio di esprimere la libertà in amore, senza ostentare in maniera “volgare” nulla.
Qualche abito appariscente, qualche vedo-non vedo allusivo, ma in fondo solo per ricordare che gli abiti nascondono, non sono mai la vera essenza dell’uomo. Massimo Milani, scrive: “nasciamo nudi, ci vestiamo solo in seguito, la nudità non è uno scandalo. A pensarci bene, siamo tutti travestiti.”
L’uso di abiti da coreografia è solo un modo per “esagerare” una realtà ancora molto spesso nascosta, ci si vuol far notare in abiti che non corrispondono al sesso-di facciata, almeno in un giorno dove tutto è consentito e nessuno o pochi dovrebbero giudicarti.
Sguardi, ammiccamenti, ma con rispetto. Amare in modo libero, la parola d’ordine senza doversi sentire in colpa più per nulla, l’amore è universale e non conosce padroni morali se non quello della dignità e rispetto per se e gli altri.
Molti passi in avanti sono stati fatti per garantire il rispetto della dignità delle persone che amano, l’amore non ha niente a che vedere con il solo sesso, il sesso è solo una parte, sebbene importante.
Ancora non è chiaro per molti, come ci si possa “avvicendare” con qualcuno dello stesso sesso, l’istinto non ragiona e non chiede perchè, lo spiega bene la Mazzantini nel suo libro “splendore”dove affronta il tema dell’amore omossesuale, dove ciò che appare contro natura, non può che accadere ed esprimersi nel suo essere, pagine che raccontano, passioni, desideri, storie che forse ci aiuterebbero a capire un po’ di più quello che per molti è ancora poco chiaro, l’amore abita il corpo e ne abbatte i confini.