Quattro persone sarebbero sospettate di essere i mandanti esecutori del giovane omosessuale freddato a colpi di pistola. La polizia dissotterra un cavallo ucciso sette anni fa. Si continua ad indagare per l’omicidio del trentenne di Termini Imerese.

Due le piste parallele dove gli investigatori stanno scavando: una partita di droga non pagata ed un giro di corse clandestine. Escluso l’omicidio passionale. E dopo sette lunghi anni, gli investigatori del Commissario di Polizia di Termini Imerese, assieme ai colleghi della Squadra mobile di Palermo, sono tornati sul caso dell’omicidio di Salvatore Calì, il trentenne di Termini Imerese, freddato da tre colpi di pistola al torace in piena notte nell’androne di un palazzo alla periferia di Termini Imerese. Una vera e propria esecuzione che ha portato gli investigatori a far dissotterrare il cavallo di proprietà del giovane dopo sette lunghi anni. Nell’aprile del 2010 qualcuno è entrato nel terreno di Contrada Piani Marini, dove Salvatore Calì teneva il suo amato cavallo. Dopo averlo bastonato ferocemente l’animale è stato colpito a morte con un colpo di pistola alla fronte. Gli investigatori di questo episodio, fino a qualche tempo, erano all’oscuro di tutto. Lo stesso Calì con l’aiuto di un amico, il giorno dopo dell’uccisione, avrebbero sotterrato il cavallo senza denunciare i fatti. Dopo avere scavato una profonda buca di oltre tre metri hanno trascinato l’animale dalla stalla (con una corda attaccata alle zampe) fino alla fossa. Poi lo hanno gettato coprendolo di terra.
Nel settembre dello stesso anno, dopo cinque mesi, Salvatore Calì è stato freddato. “Durante questi anni -dicono gli investigatori- ci sono state un escalation di eventi criminali che hanno portato all’omicidio del cavallo. È stato necessario dunque, dissotterrare il cavallo per le indagini in modo da ricostruire l’uccisione e repertare tracce utili per inquadrare bene il contesto che ha fatto maturare l’omicidio di Salvatore Calì”.
Le piste che seguono gli investigatori del Commissario di polizia di Termini Imerese, dirette dal vicequestore aggiunto, Francesco Cassataro sono due: un regolamento dei conti per una partita di droga non pagata dallo stesso Calì e un giro di corse clandestine di cavalli dove Salvatore Calì partecipava attivamente con il suo cavallo nella Zona Industriale di Termini Imerese. Sembrerebbe che durante una corsa clandestina, in piena notte, Calì avrebbe perso e non avrebbe saldato il suo debito. Dopo poco tempo, qualcuno gli avrebbe presentato il conto uccidendo il suo cavallo.
Il cadavere di Salvatore Calì, -ricordiamo- è stato trovato il 2 settembre del 2010 nell’androne del suo palazzo, in via Libertà.
Un brutto omicidio che sembra risolversi tassello per tassello. In questo momento ci sarebbero quattro uomini di Termini Imerese sospettati. Nei loro confronti però ancora la Procura non ha mandato nessun avviso di garanzia. Per avere la certezza si aspettano i risultati dei reperti ritrovati assieme ai resti del cavallo. Sul posto per le operazioni, nel terreno di Contrada Piani Marini, sono arrivate diverse volanti della Squadra Mobile di Palermo, la Squadra Investigativa del Commissariato di polizia di Termini Imerese ed il veterinario dell’Asp di Palermo, Daniele De Lisi. La Procura di Termini Imerese ha disposto l’affidamento dei reperti al servizio veterinario dell’Asp che in collaborazione con l’istituto Zooprofilattico di Palermo approfondirà il caso per far luce sugli ultimi fatti.