Le notizie che ci giungono da tutta la Sicilia sono sconfortanti, continuano gli incendi e malgrado le denunce dei cittadini che si sentono abbandonati, non cambia nulla sul piano organizzativo.

I Vigili del Fuoco operano, nei turni “ordinari”, fra un incendio di abitazione, un crollo o un incidente stradale e svolgono pure il servizio antincendi boschivo insieme agli operai forestali che quest’anno non sono stati avviati per tempo per svolgere il lavoro di prevenzione necessario come la pulizia del sottobosco o la creazione dei viali parafuoco. Nel 2011 la Regione Siciliana stipulò una convenzione con la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco che prevedeva l’immissione di 14 squadre aggiuntive, distribuite nel territorio, finalizzate esclusivamente a combattere gli incendi boschivi; nella convenzione era prevista pure la presenza di personale del corpo nella sala operativa unificata per il coordinamento delle risorse disponibili nel territorio. Di tutto questo non c’è memoria e l’unica cosa che ci rimane è chiedere il riconoscimento dello stato di calamità per dare ristoro economico a chi ha perso la casa o l’attività produttiva.

Il costo della convenzione è, approssimativamente, di circa 1.500.000 euro; una cifra irrisoria rispetto al contributo che queste squadre possono dare per salvaguardare il nostro territorio.

Quasi tutte le regioni hanno fatto, nel tempo, apposite convenzioni con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, hanno acquistato mezzi e attrezzature dandoli in comodato d’uso ai vigili nei territori.

A questo proposito, nei prossimi giorni presenterò un apposito disegno di legge.

Pino Apprendi