“Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana della legge che disciplina l’elezione diretta del presidente e del consiglio del Libero consorzio comunale e del sindaco e del consiglio della Città metropolitana, si consuma l’ennesimo papocchio istituzionale che vede protagonista la maggioranza trasversale che lo scorso 11 agosto ha sostenuto all’Ars l’approvazione della normativa.”
Lo dichiara Giuseppe Messina, responsabile regionale dell’Ugl Sicilia, commentando la legge 17/2017 che restaura il vecchio meccanismo relativo alla costituzione degli organi di governo degli enti regionali di secondo livello non prevedendo però la presenza degli assessori. Una questione sulla quale lo stesso Messina punta il dito esprimendo forte preoccupazione: “Ci auguriamo sia stata solo una semplice dimenticanza, che la nuova assemblea potrebbe sanare ancor prima della convocazione delle elezioni, anche perchè riteniamo assolutamente grave il fatto che la governance sia sprovvista di un organismo fondamentale come l’esecutivo. Il che, tra l’altro, farebbe rispettivamente del presidente o del sindaco un uomo solo al comando con immensi poteri, tenuto conto che dovrà fare totalmente le veci della giunta con la conseguente creazione di un vuoto di democrazia e di una possibile deriva istituzionale. Crediamo anche – conclude Messina – che ciò possa creare non poche difficoltà allorquando si andranno a materializzarsi le scelte che afferiscono agli organi esecutivi, soprattutto in settori strategici come la pianificazione urbanistica e delle opere pubbliche, l’edilizia scolastica, le politiche sociali e lo sviluppo economico. Non possiamo dunque tacere di fronte ad un simile scempio legislativo, che ci auguriamo possa essere presto colmato.” Infine, il segretario lancia un allarme sull’attuale situazione delle ex provincie regionali, che sono ormai al collasso economico con pesanti ricadute sulle attività e sui lavoratori: “Aver ripristinato le poltrone, se pur in modo maldestro, non basta a risolvere un problema non indifferente come quello dei bilanci di questi enti. Adesso ci sarà l’ennesimo commissariamento, come se 5 anni di commissari voluti da Crocetta non siano ancora bastati! Chiediamo quindi alla Regione un estremo sussulto d’orgoglio, aiutando i Liberi consorzi e le Città metropolitane ad uscire dalla crisi in cui versano per ripartire nelle funzioni e nelle competenze.”