Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Cefalù, dirigente Manfredi Borsellino, insieme alle pattuglie ciclo-montate di agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno denunciato una donna quarantenne rumena che chiedeva soldi ai passanti davanti l’ingresso del duomo di Cefalù, accreditandosi quale rappresentante di una sedicente associazione che opererebbe in favore di sordo-muti, poveri e portatori di handicap.
Ad accorgersi della truffa sono stati alcuni poliziotti che, in abiti civili, in questi giorni di fine agosto stanno setacciando in lungo e in largo il centro storico e l’area pedonale della cittadina normanna ai fini di prevenzione e contrasto del crimine diffuso.
La cittadina rumena esibiva un foglio recante l’intestazione di una sedicente associazione operante in favore dei disabili e, simulando di essere sordomuta, chiedeva donazioni e contributi in favore di questa associazione.
Un particolare non è, tuttavia, sfuggito agli agenti: la donna, al collo, teneva un tesserino identificativo della sedicente associazione con la proprio foto e le proprie generalità.
Fiutando la truffa, gli agenti, fingendosi turisti, sono dapprima “stati al gioco” per poi qualificarsi chiedendo notizie in merito all’associazione; la quarantenne rumena, che non è stata in grado di fornire alcunanotizia utile sulla stessa, ha esibito una carta d’identità rumena, disvelando, in tal modo, di non esser sordo-muta.
La rumena, secondo gli accertamenti svolti dalla Polizia, annovera precedenti di Polizia per reati predatori.
Oltre al tesserino di disabile che portava al collo palesemente falso, all’atto del controllo la cittadina rumena è stata trovata in possesso di una carpetta contenente fogli avente come intestazione la sedicente associazione in cui erano meticolosamente annotati nomi e relativi contributi ricevuti da ogni passante per importi oscillanti tra i cinque e i dieci euro.
Dalle cifre fino a quel momento annotate a fianco di ogni donatore – per lo più cittadini stranieri – l’incasso fino a quel momento si sarebbe aggirato intorno ad un centinaio di euro.
Sulla scorta degli elementi acquisiti la cittadina rumena è stata denunciata in stato di libertà per truffa aggravata e falso.