Il giovane trentaquattrenne si trova in Thailandia: gli amici ed il fratello hanno aperto una raccolta fondi per riportarli a casa: in meno di ventiquattr’ore sono stati già raccolti 100 mila euro ma, non bastano per le esose cure che i medici thailandesi stanno iniettando a Gianluca Di Gioia che si trova in coma farmacologico, ricoverato in gravi condizioni, al Bangkok Hospital di Udon Thani, in Thailandia, e non è possibile trasportarlo in Italia.
“Lui avrebbe fatto lo stesso per un altro”: è con questa motivazione che amici e parenti dalla pagina Facebook “Aiutiamo Gianluca (Il Digio)”
invitano gli italiani a donare su un conto corrente quanto possibile per consentire le cure a Gianluca Di Gioia, di origine siciliana, ma residente nel Varesotto. Il giovane è ricoverato a Bangkok; vicino a lui i genitori e il fratello che devono affrontare una spesa tra i 2000 e i 2500 euro al giorno per le terapie.
Insegnante di inglese e giramondo per passione, Gianluca Di Gioia, per gli amici “Il Digio”, viene dipinto come un giovane generoso, sempre pronto ad aiutare tutti. Nato a Caltavuturo in provincia di Palermo, viveva con la famiglia a Venegono Inferiore (Varese). Si trovava in Laos in vacanza quando tra il 28 e il 29 agosto, dopo una violenta rapina è finito in coma. Fino adesso, non è possibile trasportarlo in Italia. “La famiglia di Gianluca ha già raggiunto la somma di 100.000 euro per il trasporto aereo”, si legge in uno dei post della pagina Facebook, ma per ora il ragazzo “deve restare là in cura e quindi servono altri soldi”, dal momento che “ogni flebo, pastiglia qualunque cosa viene messa in conto”.
“Gianluca (il Digio) – si legge ancora nei commenti- migliora ma molto lentamente e, quindi ad oggi non sappiamo ancora per quanti giorni debba restare là”. Per il 34enne si è mobilitato anche il Comune di Caltavuturo, suo paese d’origine, che “nel fare proprie le ansie e la speranza dei genitori di Gianluca” fa appello con un post su Facebook “a tutti i cittadini affinché aiutino la famiglia a sostenere i costi elevati della degenza di Gianluca nella prospettiva di poterlo trasferire in Italia superata la fase critica che vede attualmente il giovane in condizioni di coma farmacologico”. L’amministrazione siciliana riferisce inoltre che farà la sua parte partecipando alla sottoscrizione. “L’Ambasciata d’Italia a Bangkok, in
stretto raccordo con la Farnesina, sta seguendo sin dall’inizio il caso di Gianluca Di Gioia”. Lo fa sapere il ministero degli Esteri in una nota. “La nostra rappresentanza, prosegue la
Farnesina, si mantiene in contatto con la famiglia del
connazionale e si adopera per prestare ai congiunti tutta la
necessaria assistenza”.
Lo stesso Gianluca nella sua pagina Facebook il
20 febbraio scorso (dopo un semplice raffreddore) aveva scritto un post sull’importanza della vita. “E’ solo una febbre. Ma ogni volta che sono malato capisco che stare bene è importante e che la salute è una delle cose più importanti ognuno di noi ha nella vita. Mi rivolgo a chi crede che avere un buon lavoro, soldi, successo siano priorità nella vita: senza salute tutto sarebbe vano, ogni cosa perderebbe di significato, valore. Tutto intorno a noi si dissolve e nulla è in grado di renderci sereni e felici”. Qualche giorno prima invece, proprio il giorno del suo trentaquattresimo compleanno (il 15 febbraio) aveva scritto: “ho compiuto 34 anni. La vita trascorre fra continui alti e bassi… penso un po’ come tutti. Tutte le persone che ho incontrato, chi più e chi meno, mi hanno lasciato qualcosa. Mi hanno ispirato, insegnato, fatto sognare, crescere, credere in qualcosa che non credevo, consigliato e fatto diventare in parte la persona che oggi sono. E di questo sono contento perché una parte di me siete tutti voi. Grazie”.

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