Non si può che rimanere affascinati dalla mostra dell’artista Fabrice Moireau dal titolo “Sicilia, il grand tour” che si stà svolgendo presso Palazzo reale di Palermo, dal 21 ottobre all’8 gennaio, voluta dalla fondazione Dragotto.
Più di 400 opere a colori, fruibili anche in un libro che porta lo stesso titolo della mostra.
Numerosi i visitatori stranieri e non, che ogni giorno si recano ad ammirare questa mostra dai colori mediterranei in cui si racconta una sicilia bellissima e nascosta. Un viaggio intimo e delicato.
Fabrice, pittore francese è riuscito a dipingere una sicilia che lascia incantati, perchè ha colto la sua bellezza raggiante e decadente allo stesso tempo, espressa nei monumenti, chiese, vicoli, torri, fortezze, castelli e li ha restituiti alla loro originaria eleganza e luminosità, come in una fiaba dove tutto si trasforma grazie ad un sortileggio, in questo caso il sortileggio è la mano che dipinge restituendo luce a ciò che era sbiadito.
Viene voglia di viaggiare, di lasciare il quotidiano e prendere come Fabrice, uno zaino, metterci dentro l’essenziale ed iniziare questo tour.
Un tour che non è solo arricchimento di conoscenza, ma una vera e propria immersione nella storia, cultura, di una terra, la nostra che è davvero un prezioso gioiellino.
L’impatto estetico ed emotivo è fortissimo, in particolare quando ci si accorge guardando gli acquerelli che alcuni di quei posti li conosci bene, ti appartengono, li hai visti.
La sicilia è “fimmina”, si legge sotto qualche acquerello, genera la vita tra mille difficoltà e li protegge, ma sa anche essere crudele e matrigna, aggiungerei, quando non riesce nonostante la sua bellezza e ricchezza potenziale a far rimanere i suoi figli nella sua terra, senti dunque un retrogusto amaro sempre in tutto quello che essa genera.
Terra di gente pensante, ma anche di incapacità di reali cambiamenti, solo spesso molto immaginati.
Una sicilia sconosciuta ai più, una sicilia di paesaggi rurali, una grande vita nell’entroterra con grande varietà di paesaggi e scenari.
Per chi non l’avesse ancora fatto un suggerimento alla visita di questo straordinario viaggio non solo degli occhi, ma della mente.