Nell’editoriale inserito nel n. 5 di “Oltreoceano”, il periodico bimestrale dell’Istituto Italiano Fernando Santi, il Direttore editoriale della rivista, Luciano Luciani, già componente dell’ultimo Comitato Centrale del PSI, ha pubblicato questa premessa: “Anche al fine di contrastare il rigetto della politica e la sfiducia nelle istituzioni, da parte dei cittadini, occorre rilanciare un progetto di riaggregazione delle forze di centrosinistra, che recuperi quelle utilmente moderate e di centro. In definitiva occorre ritrovarsi in quello schieramento di forze laiche, socialiste e del mondo cattolico che rappresentavano circa il 90% della società italiana, di quella società che si è resa protagonista dello sviluppo economico e sociale dell’Italia, riportando il Paese tra le più grandi Nazioni mondiali”.

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Il momento di riaggregazione dovrebbe opportunamente essere caratterizzato da una riflessione autocritica dei post comunisti e di quelle forze provenienti dalla sinistra democristiana, circa l’azione puramente tattica da loro svolta nella fase di costruzione dell’Ulivo con l’obiettivo di rendere prioritariamente e distintamente ciascuna di essa egemone per marginalizzare dal Partito e dalla gestione della cosa pubblica le altre componenti dell’alleanza maggioritaria”.

Siffatta condotta non poteva che provocare la nascita di un Partito Democratico diviso, litigioso, che ha finito per penalizzare tutti, perché, chi ha detenuto e detiene il potere politico e istituzionale, lo ha usato e continua a usarlo prioritariamente in danno degli amici e dei compagni cosiddetti democratici, per accrescere il proprio ruolo”.

Conseguentemente, tutta la classe politica espressione del PD, che ha dominato in questi anni, è stata determinante per fallire un obiettivo storico e quindi deve essere sostanzialmente azzerata, attraverso un processo di rapido rinnovamento“.

E’ necessario perciò ripartire daccapo, forti del patrimonio dei nostri valori, forti dei valori comuni da portare a sintesi politica e metodi istituzionali, valorizzando il ruolo del mondo del lavoro e quello sociale dell’impresa, così come si governano le società organizzate sul modello social-democratico”.

Pertanto è ora di prendere atto dei radicali cambiamenti avvenuti nell’organizzazione delle società civili e nel mondo della produzione”.

Destra o sinistra, centro-destra e centro-sinistra ormai governano ovunque non più secondo le teorie economiche di Marx o Smith. Qualsiasi tipo di Governo è costretto ad intervenire nell’economia a sostegno dell’impresa e a sostegno del mondo del lavoro, garantendo altresì servizi essenziali (sanità, trasporti, rifiuti, scuola, ecc.)”.

Dobbiamo allora trovare il coraggio e la coerenza politica – io per primo, che nasco quale giovane militante del PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria), per militare, subito dopo, nel Partito Socialista di Riccardo Lombardi e di Michele Achilli nella Sinistra per l’Alternativa – di affermare che, tutto sommato, ad altri filosofi e teorici delle dottrine economiche, come Eduard Bernstein prima e John Maynard Keynes dopo, ed altri politici, come Giuseppe Saragat, la storia ha dato loro ragione”.

D’altra parte, nell’attualità politica, Bernie Sanders, senatore per lo Stato del Vermont, che si è sempre definito un “socialista-democratico”, ha dimostrato quanta capacità di aggregazione abbiano avuto, particolarmente negli Stati Uniti, le sue idee e proposte politiche”.

Questi i primi spunti per un’attenta riflessione ed elaborazione politica e programmatica per un programma comune per l’aggregazione delle forze politiche che si ritrovano nei valori comuni fondanti del centro-sinistra:

  1. Storia, attualità e limiti del sistema politico in Italia. 
  1. La crisi politica e la questione della mancata partecipazione al voto: la sfiducia nei Partiti e nelle Istituzioni ormai è maggioritaria tra i cittadini che non esercitano più il loro diritto di scegliere le rappresentanze politiche e istituzionali.

  1. La democrazia imperfetta, per cui gruppi minoritari più consistenti aggregano quelli meno consistenti, determinando un assetto maggioritario, che finisce per escludere dal Governo della Cosa pubblica rappresentanze consistenti della società civile dalle scelte di fondo del Governo della Cosa pubblica.

  1. Attuare la Costituzione attraverso la regolamentazione del sistema dei Partiti in Italia. Rigenerare il sistema politico, marginalizzando le “caste”, contrastare la criminalità e affermare la legalità.

  1. Rigenerare il sistema politico con la rottamazione delle caste che detengono il potere al servizio di loro stesse; valorizzare i movimenti iniziando da quelli giovanili, valorizzare, in particolare, gli uomini liberi da ogni condizionamento.

  1. Attenzionare il governo delle campagne e dei centri urbani; il governo dei territori produttivi, dall’agricoltura all’alimentazione, dall’artigianato all’industria e quello dei centri urbani, valorizzando le periferie vicino alle quali, peraltro, insistono territori suscettibili di valorizzazione produttiva, agricola e ambientale.

  1. Valorizzare il ruolo fondamentale dell’impresa per la creazione di prodotti e ricchezza da redistribuire e per la creazione di innumerevoli posti di lavoro; valorizzare e tutelare il ruolo centrale dei lavoratori, che sono i veri protagonisti dei possibili innalzamenti dei livelli produttivi, penalizzando e marginalizzando oziosi, speculatori e detentori di rendite parassitarie, anche attraverso un nuovo e significativo ruolo che dovrebbero assumersi le Confederazioni Sindacali, anche attraverso la ricostituzione di una Federazione Unitaria, come avvenuto negli anni ’70, esprimendosi unitariamente nel migliore dei modi.

  1. Scuola, Formazione Professionale, Università e Ricerca quali volani fondamentali dello sviluppo del lavoro, dell’economia moderna e della tecnologia italiana nel mondo.

La rivista “Oltreoceano” e la sua casa editrice Istituto Italiano Fernando Santi, presente in Italia e in diversi altri Paesi nel Mondo, sono a disposizione per rendersi punto di collegamento di quanti si riconoscono in questa prospettiva, nel quadro dei fermenti europei ed extraeuropei, per rilanciare l’idea di un socialismo moderno e realmente democratico che sappia coniugare ideali, valori, meriti e bisogni.

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