Anche nel nuovo governo regionale, non tutto fila liscio visto che si tratta di pochi giorni d’insediamento, anzi iniziano i primi screzi politici e/o scelte sbagliate fatte in questi ultimi giorni. Il ne assessore Figuccia, si scaglia contro il neo presidente ARS Miccichè, sulla questione stipendi d’oro dei deputati, tra incomprensioni e dibattiti a distanza che hanno alimentato solo mal posizionamenti e assetti già sbagliati.
Il duro commento di Figuccia: La maggioranza ha sbagliato a votare Miccichè. Si dà un’immagine che offende chi non può mangiare”. E ha poi proseguito: “La realtà è che probabilmente questa maggioranza ha sbagliato a votare Miccichè e avrebbe potuto fare scelte più coraggiose esprimendo un Presidente dell’Ars di maggiore discontinuità. Non mi piace l’immagine che si sta dando all’esterno. La considero offensiva per tanti che non possono mangiare, licenziati, inoccupati, giovani, meno giovani e soggetti appartenenti a varie categorie che guardano a questo governo con speranza e che aspettano segnali nella direzione del cambiamento, dello sviluppo e del sostegno a chi soffre”. Pensiero ineccepibile se si considera l’attuale considerazione del momento di difficoltà papabile in Sicilia e vista le attuali scadenze siciliane che tutti debbono affrontare. Un contesto di forte preoccupazione a cui Musumeci e Armao stanno valutando bene, andando ad approvare un esercizio provvisorio di tre mesi , proprio per ponderare le somme in momenti in cui i conti lampeggiano come una spia di tanica di benzina.
Ha fatto eco anche il commissario regionale di FI , Scoma che difendendo il presidente Ars ha attaccato l’assessore alle Energie e Rifiuti sulla sua nuova carica, incompatibile per lui, visto il delicato ruolo che gli compete. Problematiche che devono sempre essere vigili per il bene comune e non possono uscire fuori dalò seminato, proprio perché si tratta di problemi seri a cui tanta gente attende risposte e soprattutto fatti concreti. Da mettere in evidenza che la Regione ha riscritto l’accordo con lo Stato sulle finanze regionali, quindi riscritti in parte significativa quei vincoli per la Sicilia fra i quali il blocco dei contratti esterni dovuto alla mancata approvazione del bilancio consolidato.