Città paralizzata stamattina a Palermo, dove oltre 2000 operai Forestali,Esa e Consorzi di Bonifica si sono dati appuntamento, sotto le sigle sindacali di Cgil,Cisl e Uil, a Piazza Marina per manifestare lungo il percorso che li ha portati a Piazza Indipendenza, meta finale di una protesta,per chiedere al governo regionale risposte concrete certezze sulle risorse disponibili e per gli avviamenti al lavoro, garanzie occupazionali e susseguenti compiti che attualmente non possono essere espletati per mancanza di fondi e progetti tali da rivalutare i settori di competenza come quello dell’agricoltura. Il segretario della Flai Cgil, Alfio Mannino ha dichiarato che – «già l’anno scorso in questo periodo i lavoratori sono stati avviati per iniziare a fare la pulitura e la sistemazione idraulico-forestale. Ancora ad oggi invece, non c’è stato nessun tipo di assunzione a questo e, aggiungiamo il fatto che dal primo di gennaio doveva essere applicato il nuovo contratto collettivo nazionale ma,il governo della reggia in maniera inspiegabile ancora non ha dato corso all’applicazione di questo contratto. Sulla questione delle risorse c’è un balletto di cifre che circolano dalla bozza che è stata presentata in finanziaria e mancavano qualcosa come 110 milioni di euro. Le notizie delle ultime ore ci dicono che il governo ha predisposto delle variazioni di bilancio per 70 milioni di euro ma ancora siamo in attesa»- Incertezza che ancora regna su tanti lavoratori che si vedono chiusi in una verità a doppia mandata e cioè, dalle notizie preoccupanti dei sindacati confederali e, da quelle dei sindacati di base e dallo stesso governo che rassicurano gli operai su quanto fatto da Musumeci con una delibera di giunta che deve essere ratificata entro fine mese durante la legge di stabilità.
Ragioni contrastanti che hanno visto i confederali prendere una posizione forte e massiccia dei suoi tesserati con una presenza che certamente darà una scossa al sistema dei settori in difficoltà ma, da mettere in atto anche coloro che sono rimasti a casa in quanto non convinti dalle ragioni stesse dei confederali che potevano attualmente, dar fiducia al nuovo governo e manifestare eventualmente dopo l’esito della Finanziaria. A questa manifestazione si aggiunge la mancanza degli stipendi arretrati dei Forestali, come quello di dicembre 2017 (che a quanto sembra siano stati sbloccati ieri sera) e quello dei consorzi di bonifica che devono percepire 13 mensilità. Quindi situazione da risolvere giustamente e, messi in atto con una manifestazione che ha regnato ad oggi in una grande incertezza così come. non è bastato l’incontro del 4 Aprile con il presidente Musumeci, ove i sindacati non hanno creduto e avuto risposte soddisfacenti dal governatore che aveva dettato e tentato di frenare la manifestazione di oggi
Da domani si riparte con il proposito di vedere un qualcosa di positivo per tutti, in merito alla protesta di oggi ma eventualmente, a chi devono assegnarsi i meriti dei prossimi avviamenti di fine mese, degli stipendi sbloccati o di un riordino del settore, ai presenti in piazza o, a coloro che sono rimasti a casa avendo dato fiducia a Musumeci ? Su questo si faranno carico in tanti, senza pensare che la vittoria viene quando tutti si è uniti e sotto la stessa bandiera, ma su questo c’è ancora tanto da lavorare.