Federconsumatori Sicilia plaude all’operato dei Carabinieri della compagnia di Caltanissetta e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza nissena che hanno scoperto e fermato, con sedici ordinanze di custodia cautelare, le pesanti infiltrazioni della mafia nella gestione dei rifiuti solidi urbani nel Comune di San Cataldo.

Dalle indagini dei militari, al termine dell’operazione “Pandora”, è emerso che la locale famiglia mafiosa condizionava pesantemente, anche grazie ad appoggi in Comune e imprenditori compiacenti, la gestione degli appalti per la raccolta dei rifiuti e le assunzioni nella cooperativa che gestisce la raccolta nel paese nisseno.

Operazioni come quella di oggi dimostrano che il settore dei rifiuti è ancora molto appetibile per le cosche mafiose – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – e che l’attenzione delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni non può mai venire meno. Se in Sicilia, non solo in Provincia di Caltanissetta, c’è un problema rifiuti e i cittadini sono costretti a pagare salato per un servizio ben al di sotto degli standard nazionali ed europei è anche a causa di queste infiltrazioni criminali”.

Federconsumatori Sicilia ha messo più volte in luce, dati alla mano, che la gestione della raccolta e gestione dei rifiuti nell’isola è molto spesso all’anno zero e che le Amministrazioni Comunali non sempre fanno tutto quel che possono per migliorare il servizio.

Bene, anzi benissimo fanno Carabinieri, Finanza e Magistratura a continuare ad indagare su come vengono gestiti i rifiuti nel nisseno – aggiunge Luisa Lunetta, Presidente di Federconsumatori Caltanissetta – perché la malagestione a cui i cittadini assistono tutti i giorni è certamente anche dovuta agli appetiti criminali. E’ bene che i cittadini sappiano che se i servizi di raccolta dei rifiuti sono scadenti e le tariffe sono sempre più alte è anche, ma ovviamente non solo, causa delle pesanti infiltrazioni mafiose”.

Federconsumatori Sicilia ritiene particolarmente grave, in questa vicenda, che il capo dell’Ufficio Tecnico Comunale di San Cataldo risulti essere secondo gli esiti delle indagini una pedina fondamentale del “comitato d’affari” dei rifiuti.

Qualora questo fatto dovesse essere confermato in giudizio ciò dimostrerebbe ancor di più la necessità che le Forze dell’Ordine siano costantemente messe in grado di indagare in profondità sugli appalti pubblici e di entrare fin dentro le stanze delle Istituzioni per farlo.