La gara con il Marsala è alle porte (domenica 16, ore 15.30). Una piazza, quella marsalese, che è ricca di tradizione e fascino calcistico. A giocare per il nome di Marsale tra gli altri sono stati in passato un campione del mondo come Marco Materazzi (stagione 1993-94, 25 presenze e 4 reti), Patrice Evra (stagione 1998-1999, 24 presenze e 3 reti). Abbiamo fatto due chiacchiere con mister Bognanni che ci ha raccontato come l’Ac Geraci si appresterà ad affrontare questa prestigiosa sfida.

La prima domanda è d’obbligo, come stanno i ragazzi?
Guardi, la squadra è in buone condizioni psicofisiche. Siamo in un buon momento di forma, abbiamo lavorato intensamente in questo mese e mezzo da quando sono qua. La squadra sta crescendo sotto tutti i punti di vista e io sto cercando di dare un’identità al nostro modo di stare in campo, al nostro sistema di gioco nell’interpretazione delle varie fasi della gara. Ho cercato di fare capire il momento che stiamo attraversando dopo la prima vittoria. Domenica scorsa abbiamo fatto una grande partita contro il Caccamo, però questo è solo il primo tassello. Dobbiamo portare avanti il processo di crescita e miglioramento ancora. Dobbiamo sempre dare tutto ogni partita perché siamo un gruppo giovane con grandi margini di miglioramento. In settimana comunque abbiamo lavorato bene, possiamo dire la nostra.

Domenica avremo il primo test importante in campionato..
Giocheremo contro un’ottima squadra. Il Marsala dispone un organico di grande esperienza, costruito per arrivare nei primissimi posti della classifica finale. Ha giocatori importanti che hanno calcato anche i campi di B e di C, di grande esperienza come Bue, Ciancimino e i due argentini Battipiedi e Carvalho, o Scarpitta e di Peri che hanno vinto vari campionati in Eccellenza e serie D. Abbiamo massimo rispetto per i nostri avversari, ma andremo lì a fare la nostra partita, senza paura di niente e di nessuno. Abbiamo iniziato un percorso mentale e strategico tecnico-tattico per cui tutte le partite ce le vogliamo giocare con grinta, cattiveria, furore agonistico e determinazione. Noi ci dobbiamo salvare, ma ogni partita la giocheremo dando tutto, poi alla fine del campionato faremo i conti. L’obiettivo è una salvezza tranquilla. Noi cercheremo di mantenere ovunque il nostro gioco cercando di adattarci anche all’avversario. È giusto e naturale farlo perché affronteremo avversari di assoluto valore. Ma non ci snatureremo, conserveremo sempre il nostro stile e le nostre caratteristiche e qualità.

Che partita dovremo aspettarci?
Domenica noi andremo a fare la nostra partita e proveremo a giocarla a viso aperto. Abbiamo studiato la gara e stiamo lavorando su alcuni principi di tattica collettiva. Siamo una matricola, siamo nuovi in questo palcoscenico, ma siamo vogliosi, abbiamo dalla nostra il lavoro, l’umiltà, lo spirito di sacrificio. Abbiamo tutto per provare a fare bene sempre.

Lavorando sugli aspetti psicologici, cosa sta cercando di trasmettere al gruppo?
Quello che sto cercando di inculcare ai miei ragazzi è proprio il non avere paura di nessuno, cercare di lottare e mettere sempre in campo i nostri principi, le nostre idee e caratteristiche. Sono sicuro che alla lunga faremo bene perché questo gruppo ha grande mentalità del lavoro. Il gruppo mi segue nella sua totalità, sia i più esperti che i più giovani. Tutti seguono le linee guida da me proposte che sono fatte di sacrifici, lavoro e umiltà principalmente.

Dopo un mese e mezzo di A.c. Geraci qual è il suo bilancio?
Mi sono subito trovato bene in Società e con il mio staff tecnico che è in parte è nuovo. Ho portato solo qui Carmisciamo, ho trovato qui Norato e Mondì, mi trovo bene. La Società mi ha fatto subito un‘ottima impressione. È seria e motivata, sicuramente faremo bene insieme perché abbiamo sposato gli stessi principi. Sento di essere apprezzato per la mia professionalità e la cura dei dettagli, e anche io apprezzo tutta la dirigenza perché è composta da gente di calcio oltre che da bravissime persone. Ci sono tutte le condizioni per fare davvero bene sia nel presente che nel futuro. Guardiamo avanti con fiducia, essendo umili, ma avendo grande spirito di sacrificio e voglia di lavorare.

Intervista a cura di Sebastiano Ilardi